Il Consiglio Ue ha approvato un documento della Presidenza che stabilisce nuove regole su roaming e Net Neutrality
Dopo anni di discussioni in ambito europeo, il roaming potrebbe essere eliminato in via definitiva entro pochi anni. Il sovrapprezzo per connettersi a Internet all’estero è un problema molto sentito dagli utenti italiani e dai cittadini dei Paesi membri in generale e ora è arrivata l’approvazione di un documento della Presidenza europea riguardante una maggiore apertura verso l’abbassamento dei costi di roaming e la Net Neutrality.
Le nuove regole Ue su roaming e Net Neutrality
I rappresentanti dei 28 stati membri dell’Ue hanno dato l’ok a un documento redatto dalla Lettonia, che deterrà la Presidenza del Consiglio europeo per i prossimi 4 mesi, in cui si propone una quantità minima di SMS, chiamate e traffico dati per chi si trova all’estero e un tetto massimo al sovrapprezzo che gli operatori si impongono fra loro per l’utilizzo delle reti altrui. Nel 2018, se i costi all’ingrosso saranno calati della giusta quantità, la Commissione Ue valuterà un azzeramento definitivo del roaming.
Per quanto riguarda la Net Neutrality, il testo lettone stabilisce un trattamento non discriminatorio per la gestione del traffico dati evitando il più possibile problemi di congestione. Inoltre, per i servizi che necessitano di specifici livelli di qualità della connessione è possibile stabilire accordi specifici per la fornitura di accesso a Internet. Saranno i regolatori nazionali, previa approvazione degli omologhi europei del BEREC, a verificare la conformità alle nuove regole sulla Net Neutrality. La possibilità di una neutralità della Rete più flessibile è un aspetto ritenuto importante da diverse aziende hitech. Nokia ad esempio ha affermato che un regolamento sull’accesso alla Rete come quello deciso dalla FCC statunitense porterebbe a un rallentamento dello sviluppo in settori come l’e-Health e le autonomous car.
Per l’adozione definitiva del nuovo regolamento non resta che convincere il Parlamento europeo e la Commissione, che hanno posizioni piuttosto distanti rispetto al Consiglio. Una volta ottenuta l’approvazione finale, il provvedimento diverrebbe operativo a partire dal 30 giugno 2016.