Bergamo recupera il ritardo sugli open data con la pubblicazione dei primi 100 dataset
In Italia, sono disponibili oltre 14mila dataset rilasciati in formato aperto. A livello regionale, nel confronto tra le pubbliche amministrazioni che rilasciano i propri dati in formato aperto, la Lombardia si colloca al secondo posto subito dopo la Provincia autonoma di Trento. Agli ultimi posti, troviamo Puglia, Sicilia e Campania. A livello locale, sorprende il primato del Comune di Albano Laziale (RM), mentre Palermo precede Milano di tre posizioni. Il comune orobico guidato da Giorgio Gori invece non rientra nella classifica.
Per colmare questa lacuna e collocarsi agli standard più alti, l’Amministrazione di Bergamo ha deciso di avviare un percorso con il quale intende progressivamente rendere pubblico il patrimonio informativo che descrive il territorio comunale, aderendo non solo al progetto Open data di Regione Lombardia, ma anche avviando l’iter per la realizzazione di un portale dedicato: statistiche sul lavoro, giardini, musei, bilancio e tanti altri dati saranno quindi presto a disposizione dei cittadini. Il primo passo è la pubblicazione dei primi 100 dataset e in prospettiva di creare un portale open di tutti i dati della città.
Nelle intenzioni del sindaco e dell’assessore all’Innovazione, Giacomo Angeloni, c’è l’obiettivo di rendere il Comune di Bergamo sempre più simile a quella casa di vetro che l’Amministrazione ha intenzione di realizzare di fronte al cittadino.
Non solo: i dati che descrivono il territorio amministrato dal Comune riguardano una moltitudine di ambiti e rappresentano uno strumento essenziale per l’amministrazione, ma anche per gli altri soggetti che operano sul medesimo territorio (imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini, etc.). Gli open data, quindi, non soddisfano solo l’esigenza di trasparenza e partecipazione, ma rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo economico del territorio: si semplifica lo svolgimento dei procedimenti, si abbattono i costi della burocrazia, si creano le condizioni affinché le imprese possano realizzare nuovi servizi.