In Giappone tornano di moda i “flip phone”, vera icona del boom telefonico degli anni 2000. Ecco perché
Qualche anno fa era usuale andare in giro e vedere le persone aprire il loro telefono a conchiglia, così come oggi toccare con le dita lo smartphone per interagire con lo schermo touch. Ma le mode, si sa, sono passeggere e anche i conchiglioni 2.0 sono sfumati per lasciar spazio a innovazioni tecnologiche diverse. Eppure c’è una nazione dove il trend dei flip phone pare essere tornato, riportando indietro di almeno un decennio i suoi abitanti. Non stiamo parlando di qualche villaggio rurale dell’Europa dell’Est dove, per forza di cose, le nuove tecnologie arrivano dopo o stentano a decollare ma di una nazione, come il Giappone, che da anni è traino di tutta l’industria hi-tech.
Meno intelligente è meglio
Nel corso del 2014 le spedizioni di telefoni a conchiglia sono cresciute del 5,7% che tradotto vuol dire 10,6 milioni di cellulari distribuiti nel paese; nello stesso periodo, la diffusione degli smartphone moderni è scesa del 5,3%. Una delle ragioni di questa nuova primavera per i flip phone potrebbe essere l’aumento dei prezzi per le connessioni dati, il che rende i telefoni meno smart più attraenti. Secondo PhoneArena, i telefoni a conchiglia permettono di avere delle funzioni tecnologiche essenziali, come il lettore musicale e la fotocamera, ma senza dover sostenere costi aggiuntivi per connettersi in ogni momento a internet. Sappiamo infatti come l’acquisto dei vari iPhone, Galaxy e altri “perda” di senso se non viene considerata la necessità di attivare una connessione dati o almeno Wi-Fi.