Alcuni studenti del Politecnico di Torino hanno realizzato una rete con materiali aerospaziali per ripulire i mari dalle fuoriuscite di petrolio
Nel corso degli anni, gli oceani sono diventati sempre più inquinati. Disastri ecologici come quello della petroliera Deepwater non fanno che aggravare lo stato di salute dei nostri mari. Il Mediterraneo, ad esempio, è contaminato da ingenti quantità di greggio e come hanno sottolineato le analisi di Legambiente, le cose non sembrano siano molto migliorate. Il progetto Pier (Petroleum Innovative Enviromental Remediation), realizzato da cinque studenti del Politecnico di Torino, sembra aver trovato una soluzione efficiente per ripulire le acque a seguito delle fuoriuscite di combustibili fossili.
Una rete Made in Italy contro le fuoriuscite di petrolio
Pier consiste in una rete dispiegabile da applicare alle navi che trasportano liquidi inquinanti. Il particolare materiale di cui è costituita questa tecnologia, attualmente utilizzato per le antenne dei satelliti geostazionari, è in grado di aumentare il proprio volume di oltre 12 volte senza l’utilizzo di giunti meccanici. La rete è in grado di dispiegarsi in appena 30 minuti e così riduce lo sversamento del greggio o di altre sostanze inquinanti in tempo utile.
Il progetto Pier ha ottenuto la seconda posizione alla “ESA’s S2UN Challenge”, competizione internazionale organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa).