Jovanotti, il nuovo disco è uno ‘streaming di emozioni’

«Il mio cd è una ‘nuvola’ da cui piove musica»

È arrivato il giorno di “Lorenzo 2015 CC.”, il nuovo disco di Jovanotti. È un’esplosione di 30 canzoni di generi diversi tra loro, nate fra Milano, Cortona, Parigi, Los Angeles e New York. “È stato un lungo viaggio, un’emozione vera come sempre per ogni disco”. E proprio dalle emozioni Lorenzo inizia a raccontare le nuove canzoni: parte da una foto, la marea di persone che sono andate nel 2013 a vederlo negli stadi, “Un popolo di fronte al quale mi sento pieno di voglia di fare sempre meglio”. Il racconto prosegue poi di scatto in scatto.

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Data Manager: Questa però è un’infografica.

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Jovanotti: Sì, non so se un’infografica sia mai stata usata per presentare un disco, ma io l’ho fatta perché ne sono un grande consumatore. Questa è scherzosa ma racconta come sono andate le cose. La linea della vita sta nel mezzo; sopra si sta bene, sotto i nervi sono tesi a vari livelli. Giù in fondo c’è il buio cosmico, che si vive in solitudine e che ho sperimentato – come molti di noi. Dopo un tour come quello del 2013 ti senti onnipotente, ma il tempo passa e tu ti dici dove vai, hai quasi 50 anni… dopo un po’ mi hanno chiesto di suonare in Sud America, ed è andata molto bene. Poi mi sono beccato una polmonite, mai stato così male. In 10 giorni mi hanno rimesso in piedi e con me si è rimessa in piedi l’idea di fare un nuovo disco: è stato un vero giro sulla montagne russe.

L’infografica con cui racconti l’album è piena di emoticon e di emoji, e ne hai messi anche sul cd, a seguire il titolo di ogni canzone

Gli emoticon sono i geroglifici del nostro tempo, ma riescono a esprimere cose che non si riescono a dire a parole, come ad esempio l’occhiolino. Il primo scrittore che scriverà un romanzo con gli emoticon secondo me farà qualcosa di innovativo ma anche di artisticamente valido; pensare che all’inizio queste faccette le guardavo con poca convinzione.

 

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Perché hai fatto un album con ben 30 canzoni?

Ci sono 30 canzoni? Sì. Preoccupante come risposta, se pensi al disco dalla forma tonda e finita. Ma quella è una forma del passato. Oggi il disco è reticolare, ma questa non è comunque una forma nuova perché è quella del gioco della campana che si giocava da bambini, disegnato per terra. Il mio sogno è fare un disco con questa forma.

Quindi 30 brani per te cosa rappresentano?

Semplicemente se una canzone la sento finita, per me va buttata fuori. Questo album non è un gesto ambizioso, il mio traguardo sarebbe controllarmi e farne 10 di pezzi. La verità è che confido molto nel nuovo modo di ascoltare la musica. Oggi non c’è più la ritualità del vinile prima e del cd poi, che avevano un numero massimo di minuti, per lato o complessivi. Considero questo disco come un cloud da cui piove musica (se hai voglia che piova), perché il disco come cosa tonda e chiusa non vale più, è senza una forma imposta. Attualmente abbiamo possibilità infinite che ci vengono date dalla tecnologia, che mi piacerebbe esplorare.

Cos’avevi in mente quando hai iniziato a lavorare al disco?

Con questo album volevo, e vorrei, far ballare e cantare le persone, in maniera molto semplice: è come uno streaming di emozioni. Ho voluto canzoni bollenti, non leccate e rileccate, spesso registrate in diretta mentre le suonavamo, con dentro anche degli errori, realizzate con lo spirito del rock’n’roll. Quello spirito che se ne frega.

 

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Una tua opinione sul caso-Twitter sollevato da un’indagine di Rockol?

Non lo so cosa sia accaduto (alta percentuale di follower falsi che seguono i profili di cantanti italiani, Jovanotti compreso, nda). I follower si possono anche comprare, ma io questa cosa non l’ho mai nemmeno pensata. Twitter lo userei nella stessa maniera anche se avessi 10 follower, o 3: non è un lavoro, è un social dove mi racconto.

In estate sarai in tour. Dobbiamo aspettarci una grande festa?

Le persone vengono allo stadio per sentire le canzoni che tutti sanno e che tutti cantano. Penso inserirò 5 o 6 canzoni del nuovo album, poi vorrei un dj set in apertura. Magari con nomi nuovi.

Il tour:

20 giugno – Ancona – Stadio del Conero
25, 26 e 27 giugno – Milano – San Siro
30 giugno – Padova – Stadio Euganeo
4 e 5 luglio – Firenze – Stadio Artemio Franchi
8 luglio – Bologna – Stadio Dall’Ara
12 luglio – Roma – Stadio Olimpico
18 luglio – Messina – Stadio San Filippo
22 luglio – Pescara – Stadio Adriatico
26 luglio – Napoli – Stadio San Paolo
30 luglio – Bari – Arena della Vittoria

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