Abbiamo intervistato Luca De Biase, autore del libro Homo pluralis. Essere umani nell’era tecnologica
L’orrore di chi teme la banalizzazione della rete come grande manipolatrice delle coscienze non è certo insensato. Ma questa conclusione non è ineluttabile. La bellezza sfavillante della rete sta proprio nella sua allusione incessante, irrinunciabile, alla realizzabilità di ciò che non si credeva possibile. L’opportunità si può cogliere coltivando una nuova immaginazione.
Abbiamo intervistato Luca De Biase, autore del libro Homo pluralis. Essere umani nell’era tecnologica durante la sua presentazione a Napoli che si è tenuta il 25 febbraio alla Feltrinelli Express della stazione Napoli Centrale. Insieme all’autore ha dialogato Vincenzo Moretti.
Videointervista a Luca De Biase, autore di Homo pluralis. Essere umani nell’era tecnologica
“La narrazione deve mutuare le sue metafore dall’ecologia e puntare sulla pluralità delle dimensioni dell’umano per definire un percorso sostenibile di sviluppo economico e tecnologico. L’ecosistema dell’innovazione, l’infosfera, la rete neutrale sono altrettante nozioni che aiutano a immaginare come si possa armonizzare l’evoluzione tecnologica con la ricerca della felicità e dello sviluppo di qualità”.
“In Italia ed in Europa nascono le piattaforme civiche che si muovono secondo una logica differente da quella del mercato, facendo incontrare le persone non perché si piacciono ma perché condividono un progetto comune ad esempio il codesign di nuovi prodotti….In ogni era ci sono delle tecnologie dominanti oggi sono i social network ma sono convinto che tra 4 anni non sarà così”.