La pagina di Facebook che pubblica ogni giorno la stessa foto di Toto Cutugno è in realtà un esperimento di 8 ricercatori dello IUSS di Pavia, che stanno studiando le interazioni sulla pagina come termine di paragone con le normali fanpage e indagando il fenomeno delle notizie virali e delle bufale in Rete
L’esperimento è cominciato così, con l’analisi della pagina intitolata “La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno”.
«Ci occupiamo da un paio d’anni delle diffusione e fruizione delle informazioni falsate online. Uno dei problemi del nostro tempo anche secondo il World Economic Forum», spiega Walter Quattrociocchi, uno degli autori dello studio e docente dell’Imt di Lucca. «Si sta perdendo la disintermediazione dei contenuti. Notizie fasulle o falsate diventano virali, si sedimentano nella conoscenza sociale e creano meccanismi strani. Si pensi ai picchi di decrescita del 20% delle vaccinazioni incoraggiati dal falso mito secondo cui il vaccino genera autismo».
L’inesorabile avanzata di bufale e notizie virali
La singolare fanpage dedicata al celebre cantautore italiano si limita a pubblicare tutti i giorni la stessa foto di Toto Cutugno, ma si tratta in realtà di uno studio usato come termine di paragone con le altre pagine Facebook che pubblicano invece quotidianamente contenuti diversi. I ricercatori ne hanno prese in esame 73, 34 delle quali dedicate a contenuti scientifici verificati, «ad esempio Italia unita per la scienza» e 39 alle teorie del complotto, «come Informare per resistere e Lo sai».
Il comportamento degli utenti in questi casi tende a far diventare virale pochi contenuti e a distribuire poche interazioni sulla lunga coda di quelli restanti.
Gli utenti, sia attivi che saltuari, fanno emergere soltanto alcune notizie mentre ne fanno presto dimenticare altre, che scivolano silenziosamente nel dimenticatoio. Un fenomeno che in realtà i frequentatori abituali del web avevano già notato, ma che nessuno aveva dimostrato finora con un esperimento matematico.
L’effetto tormentone
«Nonostante il comportamento continui a rispondere alla legge di potenza le interazioni sono stabili» afferma il ricercatore. I 40mila fan della pagina all’epoca dell’esperimento si sono quindi espressi come avrebbero fatto altrove assegnando 297mila Like, 14mila commenti e 17mila condivisioni. La presenza di un contenuto omogeneo ha però portato a una «sorta di effetto tormentone in cui l’interesse per ogni singolo post, sempre uguale agli altri, si è alzato e stabilizzato».
Gli esperti sono arrivati alla conclusione che «alcuni tipi di informazioni, le bufale, tendono a svilupparsi sempre nelle stesse direzioni. Questo è una sorta di caso zero, in cui si ha la conferma della risposta ottenuta se il contenuto è sempre lo stesso».
I creatori dello spazio dedicato a Cutugno hanno alterato l’algoritmo di Facebook e sono diventati a loro volta un caso di studio: «Siamo involontariamente diventati protagonisti di un caso simile a quelli che analizziamo»,
«Una volta diventato virale, un rumor fasullo non si può praticamente più fermare», conclude Walter Quattrociocchi.