Lo scorso venerdì, il sito ha aggiornato le politiche di utilizzo prevedendo la condivisione di alcune informazioni con i suoi partner. In arrivo annunci pubblicitari mirati
Durante le ultime settimane del 2014, Facebook aveva comunicato ai suoi iscritti che presto sarebbero arrivate nuove politiche di policy. Tra i festeggiamenti del nuovo anno e la nomina del Presidente della Repubblica forse ci siamo persi un passaggio fondamentale del social network. Venerdì, Facebook ha attuato le nuove norme di utilizzo della piattaforma, in vigore per tutti gli utenti europei. La nuova policy contiene dei punti che gli esperti di privacy avevano già evidenziato in passato ma che, in concomitanza con l’attuazione, sarà bene ricordare. Chi è particolarmente preoccupato è Johannes Caspar, regolatore della privacy tedesco, che ha espresso i suoi dubbi sulle pratiche introdotte da Facebook che metterebbero in pericolo i dati personali degli utilizzatori.
I dubbi sulla privacy
La sezione su cui mostra particolare interesse Caspar è la possibilità della condivisione delle informazioni degli iscritti tra Facebook e i suoi partner, sia siti web che applicazioni, che permetterebbe la diffusione di annunci mirati sia su pagine internet che app per smartphone e tablet. Una volta lette le preferenze e i dati individuali di ogni utente, aziende terze potrebbero sviluppare banner e post mirati per suscitare l’interesse delle persone e spingerle al click. Come lo stesso Caspar ha evidenziato, tra i partner di Facebook ci sono aziende come Instagram e WhatsApp, app per la quale alcuni vedono un cambio di rotta rispetto al passato. Molti ricorderanno come i fondatori di WhatsApp in più di un’occasione abbiano dichiarato la volontà di non voler raccogliere dati personali e tanto meno di mostrare pubblicità ai loro utenti. Probabilmente non sarà più così.
Raccolta pubblicitaria
Le nuove policy di Facebook permetterebbero infatti di farlo anche se non in maniera diretta. Seppur Facebook tenda a specificare che non condividerà mai i dati degli iscritti con governi e agenzie, la stessa cosa potrebbe non valere per i partner commerciali che, seppur ignari del luogo di nascita, residenza, orientamento politico o religioso dei navigatori, potrebbero accedere al nome, cognome e like effettuati da ognuno di noi; tutto il necessario per fornire annunci ben indirizzati.
Aggiornamento
In merito all’attuazione delle nuove policy il social network ci tiene a specificare che:
“Facebook non condivide con gli inserzionisti pubblicitari i dati personali di chi usa il social network. Le aziende che pianificano campagne pubblicitarie su Facebook possono accedere solo a informazioni aggregate nei report che Facebook condivide con loro per dimostrare le performance delle loro campagne. Per completezza, ricordiamo che l’aggiornamento al data policy di Facebook aumenta la possibilità di controllo da parte delle persone sulla pubblicità. Infatti, ogni utente può fare opt-out da questo genere di pubblicità attraverso lo strumento messo a disposizione dalla Digital Advertising Alliance (in Europa http://www.youronlinechoices.eu/). Sarà possibile anche fare opt-out attraverso gli strumenti messi a disposizione dai sistemi operativi iOS o Android. Facebook garantirà che la scelta di fare opt-out eseguita da un utente su un dispositivo si applichi anche a tutti gli altri dispositivi utilizzati dallo stesso utente per accedere a Facebook“.