Presentato il nuovo team che correrà nel Campionato Mondiale Superbike 2015. Cecconi: “Abbiamo lo stesso obiettivo: vincere”
In molti si chiederanno cosa accomuna un’azienda come Aruba a una scuderia di moto quale è Ducati. A unire le due realtà sono i motori: quello dei data center per l’azienda di Arezzo e uno più dinamico, che muove le due ruote del famoso marchio italiano. La passione per l’eccellenza nostrana ha spinto i due marchi a collaborare per dar vita all’Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team che correrà quest’anno nel Campionato Mondiale Superbike. A spiegare i motivi di quella che va oltre una semplice partnership è Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba: “La maggior parte delle persone ci conosce come azienda che offre servizi web, tra cui hosting, cloud e posta elettronica certificata ma con l’annuncio fatto a gennaio e la presentazione di oggi andiamo decisamente oltre. La partnership con Ducati si inserisce all’interno del nostro processo di internazionalizzazione avviato con l’aggiudicazione del dominio .cloud avvenuto a opera dell’ICANN nel novembre del 2014”.
Team Aruba Ducati
La volontà di Aruba è infatti quella di farsi conoscere anche al grande pubblico, affiancando uno dei brand italiani più famosi all’estero. Sono ancora le parole di Cecconi a confermarlo: “L’incontro che può sembrare fortuito – prosegue – è la naturale conseguenza di una comunione di intenti che si è tradotta in una collaborazione dallo scopo ben preciso: vincere. Per arrivare primi c’è bisogno di passione e competenza e siamo certi che il nuovo team (di cui Cecconi è parte integrante ndr.) abbia le carte in regola per arrivare in vetta alla fine del campionato.” Ducati si presenta al nuovo Campionato di Superbike con i migliori auspici dopo due edizioni non proprio esaltanti. La prima gara, in programma il 22 febbraio in Australia, vedrà salire sulla Desmosedici GP15 il gallese Chaz Davies e l’italiano Davide Giugliano.
Comunicazione ambivalente
In questa prima fase, l’ingresso di Aruba nel mondo di Ducati sarà abbastanza soft. Si parte da un ampliamento della comunicazione circa i servizi sulla nuvola veicolati dal brand motoristico; un esempio è il grande logo “Cloud” presente sulle tute dei piloti. Inoltre durante ogni tappa della Superbike, Aruba allestirà un’area hospitality presso il circuito dove incontrare clienti e partner e dar vita ad un’esperienza decisamente più coinvolgente di una semplice riunione di lavoro.
La moto produce dati
A livello tecnologico, l’integrazione più interessante arriverà in un secondo momento quando le competenze dell’azienda aretina potranno aumentare le procedure di analisi di Ducati. A oggi infatti le soluzioni informatiche utilizzate dalla scuderia sono in parte in-house, in parte affidate a terzi. In questo modo, le informazioni vengono ottenute con mezzi di rilevazione spesso diversi e gestite in maniera eterogena. La possibilità di uniformare i dati e studiarli con una piattaforma comune sarà un forte vantaggio per il team. “Le moto producono una grande mole di byte – ci spiega Stefano Sordi, Marketing Director di Aruba – e il futuro vedrà sempre di più l’utilizzo della tecnologia anche in ambiti dove finora è stata rilevante solo in parte. Per questo, l’auspicio è di poter trasformare tutto il mondo della Superbike portandolo a raggiungere un livello successivo attraverso l’applicazione del nostro know-how tecnico”.
Futuro sulla nuvola
Nei prossimi anni tutto il circus delle moto, Superbike compresa, si baserà sul cloud? Molto probabile, secondo Aruba. Del resto i motori, almeno gli addetti ai lavori, si affidano già a tecnologie del genere per la gestione di piloti, macchine e prestazioni. Un esempio è il team di F1 della Lotus la cui integrazione con il software Microsoft Dynamics ha permesso nell’ultima edizione del campionato di migliorare l’approccio ad alcuni processi tecnici, funzionali per una strategia vincente. Proprio dove vuole arrivare l’Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team.