Méthode. La conoscenza del futuro

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Con una più che decennale esperienza nelle Business & Advanced Analytics, Méthode ha integrato la propria offerta con soluzioni di Analisi Predittiva nei processi di BI, fino al supporto della Augmented User Experience

Inizia con le migliori premesse il 2015 per Méthode, società con sedi a Treviso (headquarters) e Milano. Il 2014 si è chiuso con una crescita importante: +22% YoY, la conferma che investire nell’innovazione di soluzioni e processi è la strada corretta in questo momento di grande incertezza. Nel solco tracciato nei primi dieci anni di vita, Méthode mostra di avere chiaro il prossimo futuro. Ci dice Diego Sossai, presidente di Méthode: «Da sempre proponiamo le soluzioni di BI in modo tecnologicamente sostenibile e funzionalmente rivolto alle persone di business. In questi dieci anni, ci siamo innovati al passo con l’evoluzione dei processi aziendali e delle soluzioni tecnologiche messe a nostra disposizione, dai primi veri strumenti di BI fino alle Advanced & Predictive Analytics, di cui è evidente il ruolo strategico. Il percorso delle analitiche predittive si sta rivelando necessario per le aziende che vorranno avere un ruolo attivo e da protagonisti nel mercato. Vogliamo proseguire nella nostra mission: portare innovazione nella BI, ora inserendo la Predictive Analysis nei processi, fino ad aumentare l’efficacia delle nuove forme di comunicazione digitale, introducendo, ad esempio, logiche intelligenti di marketing non convenzionale».

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Predictive Analytics

Le Advanced & Predictive Analytics, o APA, l’acronimo con cui le identifica IDC, si possono considerare la naturale estensione e arricchimento delle Business Analytics: con queste ultime, è ad oggi possibile leggere informazioni nell’attimo successivo ai fatti; con le APA, prendendo comunque in esame i dati storici, si è in grado di prevedere, o meglio di “pre-dire”, la probabilità che si verifichino eventi futuri. Aggiunge Sossai: «Siamo in un periodo di transizione, cambiano i confini nei quali la BI moderna può agire in modo finalmente pervasivo. Ottenere in tempo reale informazioni strategiche con dati aggiornati a un momento prima della richiesta, è un risultato assodato. Con la disponibilità di soluzioni semplici ed efficaci di Predictive Analysis ci si prepara a conoscere gli eventi futuri e le probabilità che essi avvengano. I vantaggi sono davvero molti: ad esempio pilotare azioni di business retention, lavorando sui clienti ad alta probabilità di abbandono; individuare frodi sulla base dei comportamenti; raggruppare clienti e/o prodotti per ottimizzare promozioni assecondando la propensione all’acquisto; ottimizzare la gestione del credito, e quindi dei flussi di cassa; attivare servizi di manutenzione programmata preventiva (predictive maintenance, process quality control…). Queste sono solo alcune applicazioni in ambito PA, dedicate al business: soluzioni dove la tecnologia è “trasparente” e determina quel processo inarrestabile definito “consumerization” dell’Information Technology da parte dei business user. Innovare significa avere a disposizione soluzioni efficaci così evolute da apparire “tecnicamente invisibili”».

Predictive Analytics nei processi

L’introduzione dell’analisi predittiva nei processi è la nuova sfida, facilitata dalla possibilità di creare in modo automatico e ottimizzato modelli di predizione utilizzabili nei processi di business. Oggi, questi strumenti sono diffusi soprattutto in settori data-intensive come energy, telco, finance: le assicurazioni, per esempio, usano da anni modelli statistici per fare stime precise partendo da pochi dati anagrafici e storici. Ci sono mercati – come il manufacturing, il retail o la GDO – fortemente competitivi e spesso instabili, e per questo richiedono sempre più capacità predittive integrate nei processi. «Alcune realtà, in molti casi intere industry – spiega Sossai – faticano a intraprendere questo percorso. Ma sono soluzioni che hanno già segnato il cammino e che produrranno tanti vantaggi quanto sarà più precoce la loro adozione. La combinazione di tecnologie che abilitano processi in tempo reale con le soluzioni snelle di analisi predittiva sono e saranno un fondamentale supporto a logiche sempre più “customer oriented”. Chi si occupa del business deve farsi sponsor di questa innovazione e individuare, all’interno dei propri processi, il valore aggiunto che una maggiore conoscenza degli eventi futuri può portare».
In alcune industry l’applicazione di questi strumenti si dimostra rapida, in altre è un processo più lento. Ma le domande del business, una volta razionalizzate, sono chiare; e sono altrettanto veloci e consistenti le risposte che si possono ottenere. «Non esiste un percorso tecnico ideale per inserire queste soluzioni» – avverte Sossai. «Ma siamo certi che l’ingrediente imprescindibile è la volontà di innovare: per migliorare il ROI dei propri metodi di lavoro, delle azioni commerciali, degli investimenti in ambito marketing e digital marketing. L’efficacia dell’applicazione di soluzioni di PA è facilmente riscontrabile; noi favoriamo un approccio che consente ai nostri clienti di toccare con mano i vantaggi competitivi. Questo grazie a un piccolo progetto pilota nel quale affrontiamo un caso reale, su dati reali (Proof Of Concept), che consente a tutti di valutare quanto i modelli predittivi utilizzati “ci prendono”. A quel punto, pochi semplici calcoli possono quantificare il ritorno degli investimenti».

Augmented User Experience

Méthode lavora ad ampio spettro per sfruttare tutte queste potenzialità. «L’utilizzo di soluzioni di Advanced & Predictive Analytics – conferma Sossai – apre in moltissimi casi orizzonti inesplorati. È il caso della user experience, che ora diventa “Augmented User Experience” perché consente di far sperimentare e percepire ai clienti – o potenziali tali – l’emozione di ritrovare nel momento giusto, nel “posto” giusto (anche su device mobile) i propri gusti, le proprie tendenze, le scelte che avrebbero voluto fare. Lo scenario si rende ancora più articolato grazie alla crescita – in questo momento esponenziale – dell’Internet delle cose. Una connessione sempre più capillare tra macchina e uomo, e tra macchina e macchina, in grado di generare nuovi modelli di business e modalità di servizio».
Un concetto semplice, realizzabile grazie alla tecnologia: ad esempio, associare al proprio smartphone il concetto di carta fedeltà, così da mostrarci promozioni personalizzate o articoli che potrebbero interessarci nel momento in cui siamo in negozio o di fronte alla nostra vetrina preferita.
Aggiunge Sossai: «L’e-commerce spesso è già strutturato con soluzioni “invisibili” di analisi predittiva. Altri ambiti (retail, GDO, CPG) potrebbero introdurli con grande profitto. In fondo, un sito web è la trasposizione di un punto vendita». E allora, «perché non arricchire l’esperienza dei clienti presenti in negozio, come si fa normalmente per quelli che acquistano da un sito web»?

Business User Centered

Per Méthode al centro di tutto c’è il cliente e la comprensione dei suoi processi di business. Così si esprime Sossai: «I nostri progetti hanno una parola d’ordine. People First: vuol dire lavorare in partnership con i nostri clienti per mettere a disposizione degli utenti di business le migliori tecnologie, e dare loro soluzioni e strumenti utili e semplici da usare. Il nostro approccio si basa su semplicità e innovazione. Fin dal primo incontro con il cliente, applichiamo metodologie innovative come il “visual & design thinking”, in un’ottica sempre più business user centered. Penso che i nostri clienti apprezzino l’orientamento all’innovazione, la competenza delle risorse e la capacità di proporre soluzioni all’avanguardia, sempre in linea con il loro processo di crescita».
La specializzazione, la competenza e la qualità dei servizi di Méthode sono riconosciute anche da SAP, di cui Méthode è Gold Partner e Center Of Expertise in ambito Business Analytics. Quest’anno è fra le candidate alla nomination come miglior partner europeo di SAP proprio per le Business & Advanced Analytics. Conclude Sossai: «La sola candidatura ci fa molto onore e ci spinge ancora di più a volerci sempre migliorare».

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