L’Inghilterra potrebbe bannare WhatsApp

Il premier Cameron ha affermato la necessità di eliminare strumenti di comunicazione impossibili da intercettare. Basterà a salvare l’Europa?

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Eccoci dunque arrivati allo scontro finale: libertà individuale contro sicurezza globale. Dopo gli attentati di Parigi il leader britannico è deciso a stringere le catene del web, per analizzare al meglio possibili organizzazioni e movimenti bellici nel paese. David Cameron, durante uno degli appuntamenti previsti dalla campagna elettorale in previsione del voto di maggio, ha spiegato che nel caso dovesse essere rieletto metterà al vaglio una legge per vietare piattaforme di comunicazione criptate, difficilmente o impossibili da intercettare da parte di agenzie governative e servizi segreti. Il motivo è semplice: in questo modo si evita di arrivare impreparati a possibili attentati e minacce globali, senza che gli organi di sicurezza possano aver fatto qualcosa in via preventiva.

Spiare ma con cautela

Per questo WhatsApp ma anche Snapchat, iMessage e tante altre app potrebbero diventare illegali in Inghilterra a seguito di una possibile legge sul monitoraggio nazionale. In pratica Cameron legittima e chiede che proseguano le procedure di spionaggio messe in atto dalla NSA con l’ausilio della britannica GCHQ, come in più di un’occasione hanno dimostrato i documenti di Edward Snowden. Secondo il premier il governo, nella figura dei servizi segreti, ha bisogno di assicurarsi delle backdoor per ogni piattaforma di comunicazione esistente per assicurare la sicurezza ai propri cittadini. Eppure, proprio in relazione agli avvenimenti francesi, c’è da chiedersi quanto abbiano aiutato le indagini digitali svolte dalle agenzie di sicurezza se poi una delle falle dell’Intelligence pare essere avvenuta per una mancanza di fondo, permettendo ai fratelli Kouachi, di cui si conoscevano le attività di addestramento militare, di volare liberamente fuori e dentro il paese.

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