Google, Apple, Adobe e Intel sono state multate di centinaia di milioni di dollari per un accordo segreto siglato per non rubarsi vicendevolmente i dipendenti
La Silicon Valley è stata scossa da un terremoto processuale. Google, Apple, Adobe e Intel sono state multate per aver siglato un accordo segreto che limitava il passaggio dei dipendenti fra le aziende firmatarie. Nel 2011, 64mila lavoratori del settore hitech avevano creato una class action per denunciare il patto, che di fatto ha posto le basi per un tetto ai salari del settore. Il giudice Lucy Koh, chiamato a decidere sulla questione, inizialmente aveva respinto la richiesta di patteggiamento di 324,5 milioni di dollari perché la somma era ritenuta troppa bassa.
Adobe, Google, Apple e Intel multate di 415 milioni di dollari
Adobe, Intel, Apple e Google, i cui store e sviluppatori crescono più in fretta di quelli della Mela, sono state ritenute colpevoli di aver stipulato questo accordo segreto ma l’entità dell’ammenda non è stata ancora rivelata. Secondo quanto riferisce il New York Time le aziende si sarebbero accordate per una multa da 415 milioni di dollari, contro i 3 miliardi richiesti in prima battuta dai lavoratori del settore hitech.
L’accusa ha dimostrato la malafede dei big della Silicon Valley grazie alle e-mail scambiate fra i dirigenti delle stesse. In uno di questi messaggi datato 2007, il Presidente di Google Eric Schmidt, che ritiene che sia Amazon il vero rivale di Big G, bacchettava il defunto patron di Apple Steve Jobs per avergli “rubato” un dipendente: “Steve mi dispiace, non ha rispettato le nostre policy, spero che non succederà mai più”.