Dalla famiglia del grafene l’energia del futuro

Batterie e alimentatori per cellulari saranno più efficienti e duraturi grazie ai materiali a due dimensioni. Svolta per il fotovoltaico

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Secondo uno studio dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, sviluppato in collaborazione con l’Università di Cambridge, il grafene e i suoi “cugini” sono i materiali su cui punterà il futuro della ricerca in ambito hi-tech. Per gli scienziati le batterie e i caricabatterie saranno in grado di durare maggiormente e di aumentare l’efficienza energetica dei dispositivi che li utilizzeranno. Tutto è dovuto alla particolare caratteristica di grafene e famiglia di esistere solo in due dimensioni, mettendo così a disposizione della ricerca una superficie molto vasta dove poter immagazzinare energia. Secondo Vittorio Pellegrini, coordinatore del gruppo la cui ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science, un singolo grammo di grafene, se esteso, può coprire fino a 2.600 metri quadrati di spazio, dimensione tale da portare flessibilità e stabilità energetica ad un livello maggiore.

I primi test

Lo studio del grafene e dei suoi cugini, per lo sviluppo di prodotti dedicati al consumatore, non è nuovo. Già entro il nuovo anno dovrebbero arrivare sul mercato i primi caricabatterie per cellulari in grado di assicurare una ricarica più veloce. Mentre bisognerà attendere ancora qualche anno per vedere le nuove batterie per smartphone e tablet composte dai nuovi materiali e in grado di durare molto di più di quelle attuali. Allo stato attuale, il grafene si pone come vero e proprio materiale polifunzionale in diversi ambiti. Un altro esempio è il fotovoltaico dove grafene e soci potrebbero portare allo sviluppo di finestre e pannelli in grado di produrre energia come gli attuali ma costruiti in materiale trasparente e quindi in grado di essere utilizzati anche su porte e balconi.

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