Via libera al nuovo Ariane 6: Marte è più vicina

L’Europa ha dato l’ok per il finanziamento della seconda generazione di razzi vettori destinati alle missioni spaziali. E’ corsa a due per il primo uomo sul pianeta rosso

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I tipici scenari apocalittici che si vedono al cinema o nei videogiochi potrebbero presto diventare realtà. Non a causa di un’invasione aliena o della scomparsa prematura della Terra, ma grazie al primo uomo su Marte, probabilità ancora lontana ma non così remota. Se c’è ancora da capire in che modo, e per quanto tempo, una persona potrà resistere alle temperature del pianeta considerato ostile, l’interrogativo su come si potrà arrivare così lontano nello Spazio pare aver trovato risposta. Il frutto di un accordo tra i governi europei per la sponsorizzazione del nuovo Ariane, un lanciatore sviluppato sotto commissione dell’Agenzia Spaziale Europea e utilizzato principalmente presso la base  di Kourou nella Guiana Francese, porterà infatti a un’accelerazione dei tempi verso le missioni dirette su Marte. L’Europa, sotto questo punto di vista, è già pronta. Il successore dell’attuale Ariane 5, ovvero l’Ariane 6, dovrebbe essere pronto al lancio nel 2020, due anni dopo la partenza della missione ExoMars del 2018.

Life on Mars

Insomma, dopo gli studi sul cratere lunare, il prossimo obiettivo annunciato è proprio Marte. Ma non c’è solo l’Europa in prima fila per arrivare a portare il primo uomo sul pianeta rosso. Oltre ai progetti europei ExoMars e Ariane 6, ci sono anche gli Stati Uniti in lizza per il record dell’atterraggio su Marte. Negli USA si lavora costantemente alla capsula Orion che, come spiega il sito Space.com, rappresenta il primo passo verso missioni future su Marte. Tornando ad Ariane 6, c’è da sottolineare come oltre a Francia e Germania (le principali firmatarie dell’accordo europeo) anche l’Italia giocherà un ruolo importante, se non fondamentale, nella costruzione del prossimo razzo vettore. Come ha sottolineato Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca del governo: “I nuovi lanciatori, Ariane 6 e Vega C avranno un solo motore, sviluppato in Italia – consentendo in questo modo all’industria spaziale italiana di mantenere alti livelli di standard per i prossimi dieci anni”.

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