L’intervento di Giuseppe Marconi di Gruppo Italiano Vini sul valore del sistema gestionale e le competenze per vincere la sfida digitale
Continua la collaborazione tra Aused (Associazione tra Utilizzatori di Sistemi e Tecnologie dell’Informazione) e l’Università Carlo Cattaneo – Liuc – di Castellanza, che prevede interventi in classe da parte di esperti aziendali di realtà associate ad Aused, per trasmettere le proprie competenze agli studenti del Corso di Digital Business Management – terzo anno di ingegneria gestionale.
A seguito dell’intervento inaugurale di Andrea Provini, Presidente di Aused e Global CIO di Bracco Imaging, si è svolta la lezione di Giuseppe Marconi, consigliere Aused, Responsabile Sistemi Informativi di Gruppo Italiano Vini – azienda tra le più importanti al mondo nella produzione e commercializzazione di vini di pregio.
“Il senso del mio intervento è stato di condividere con gli studenti considerazioni e saperi non scontati nell’ambito della formazione universitaria, ma che fanno parte del lavoro quotidiano degli addetti ai lavori in ambito IT, e si possono acquisire solo con l’esperienza sul campo”, sottolinea Marconi. L’intervento si è focalizzato sul tema dei “Sistemi ERP visti dall’Azienda”, con l’introduzione al ruolo dei sistemi gestionali e una panoramica sulla loro evoluzione attuale. L’ERP è oggi uno strumento indispensabile per gestire il business, ma questo processo di acquisizione “non è stato semplice, né banale, perché ha dovuto essere elaborato culturalmente all’interno delle aziende”.
Si è passati da una situazione iniziale di automatizzazione del lavoro, ai silos funzionali, poi al loro superamento nell’ottica di un’organizzazione più efficiente e coordinata per processi, fino ad arrivare alle moderne integrazioni del gestionale con tutte le funzioni interne del business, estendendosi anche alla filiera esterna all’azienda. “L’ERP è uno strumento ovviamente tecnico – prosegue l’esperto – , ma ha creato anche un linguaggio comune tra tutte le funzioni aziendali, permettendo di condividere e valorizzare le informazioni. Ha segnato un passaggio importante verso la gestione ottimale delle risorse, supportando la definizione di strategie basate sulla conoscenza”.
L’intervento di Marconi ha poi messo a fuoco alcuni errori e criticità che si possono incontrare lungo il percorso di adozione di un sistema gestionale, i pro e i contro della scelta di dotarsi di SAP e gli insegnamenti che derivano da anni di esperienza nella gestione dell’IT in numerosi contesti di business. I trend del futuro sono soprattutto Big Data, Social, Mobility, Cloud e Internet of Things, ma “oltre alle competenze tecniche è fondamentale la capacità di auto-formazione, cioè non smettere mai di apprendere – continua Marconi. Ho insistito molto anche sul valore dell’associazionismo che permette di condividere idee nuove e contributi attraverso un network di contatti”.
Stiamo vivendo un salto quantico nell’utilizzo della tecnologia, e i giovani che oggi studiano all’università saranno i protagonisti dei cambiamenti di domani. I ragazzi devono muoversi in anticipo per vincere la sfida della leadership digitale, avendo sempre ben presente che l’obiettivo ultimo di un sistema non risiede nella tecnologia fine a se stessa, ma nel valore che realmente può offrire all’azienda. Per i sistemi informativi “l’iceberg si sta sciogliendo” ad opera di fattori come la consumerizzazione, le LoB trasformate in LoBby di scelta IT, le soluzioni Cloud, la valutazione dei soli costi e non dei ricavi. E’ invece necessario “rilanciare”, secondo Marconi, con l’obiettivo non solo di ridisegnare i processi, ma di contribuire alla ideazione e realizzazione di nuovi Business Model con la Direzione aziendale. Competenze digitali, organizzazione bimodale e partnership aggiornate, sono alcune leve per cavalcare il “drago digitale” a questo scopo.
“Ho visto passione e volontà di apprendere negli occhi degli studenti. Sono soddisfatto dell’esperienza perché credo che il mio intervento sia stato utile a portare nella Scuola contributi esterni, provenienti dal mondo del lavoro. Pur restando problemi all’orizzonte e preoccupazioni per un futuro economicamente incerto, la rivoluzione digitale è talmente inarrestabile e pervasiva che imporrà ovunque nuovi modelli e paradigmi aprendo – per chi li saprà cogliere – spazi di innovazione e crescita”.