Il servizio di aggregazione notizie potrebbe chiudere anche a Mosca a causa di una nuova norma imposta dal governo russo
Google non passerà un Natale molto tranquillo. Dopo la vicenda della Spagna, dove il colosso ha dovuto chiudere il servizio News a causa della tassa decisa dal paese iberico, anche la Russia solleva alcune questioni che potrebbero causare la dipartita dei tecnici di Mountain View dal paese nord europeo. La decisione potrebbe arrivare a seguito di una legge che il governo russo ha appena approvato e che riguarda la gestione della privacy degli utenti della rete. Dopo lo scandalo del Datagate, Putin aveva già avvisato a riguardo del possibile varo di nuove norme atte a preservare l’identità digitale dei cittadini russi, con una serie di azioni precauzionali finalizzate soprattutto a limitare il potere delle compagnie americane nel paese.
Censura governativa
Grazie alla nuova norma, tutte le aziende che operano con dati sensibili dovranno conservare tali informazioni su server ubicati all’interno della Russia e non più all’estero. In questo modo la Roscomnadzor, una sorta di garante nazionale, potrà sovraintendere l’accesso ai dati, impedendo che lo stesso facciano agenzie governative estere, come la NSA. Per questo Google, qualora decidesse di accettare il diktat russo, dovrebbe trasferire i suoi server (alcuni all’interno di data center europei ma non in Russia) all’interno del territorio della Federazione, permettendo che sia il governo di Mosca a vigilare sul loro accesso. Un controsenso d’altri tempi: da una parte la NSA, le cui azioni si basano sulla più totale anarchia, dall’altro la Russia che potrebbe mettere in azione una censura degna della migliore Cina.