Secondo uno studio dell’Università di Portsmouth i servizi web nascosti servono soprattutto per lo scambio di materiale pedo-pornografico
C’è una parte del web molto nascosta di cui è difficile parlare se non la si conosce. Molti pensano si tratti di scaricare qualche file da Tor o navigare su sistemi che non permettano di lasciare tracce in rete. Purtroppo non tutto il dark web ha uno spirito etico spinto dalla voglia di preservare la propria identità al cospetto di NSA e agenzie di spionaggio. Molti criminali utilizzano il sottobosco della rete per fare altro, in primis svolgere azioni illegali che vanno dalla compravendita di sostanze stupefacenti allo scambio di foto e video legati alla pedofilia. Ed è proprio quest’ultimo argomento quello che gran parte degli utenti incappucciati cerca nell’oscurità telematica.
Sei mesi al buio
L’Università di Portsmouth ha presentato i risultati di uno studio semestrale sugli scopi dell’utilizzo di piattaforme per navigare nel dark web, tra cui molti servizi Tor nascosti. L’analisi disegna un quadro spaventoso del sottosuolo della rete evidenziando come forum incentrati sulla droga e mercati di contrabbando siano le categorie più cercate all’interno dei siti protetti dalla segretezza della navigazione. Quando si tratta invece di visite dirette a siti, allora scoppia l’abuso di portali legati alla pedofilia: 4 su 5 servizi Tor nascosti contengono destinazioni web con materiale pedo-pornografico, secondo i ricercatori il quintuplo delle altre categorie. “Prima dello studio pensavo che il dark web fosse una buona cosa – ha spiegato il leader del progetto, Gareth Owen – ma ho scoperto che può essere un luogo dove i pedofili possono agire impunemente”. La soluzione? Responsabilizzare l’utilizzo del web anonimo per attività più dignitose, come la denuncia di illegalità o di crimini, e limitare il sorgere di servizi e piattaforme che mettono in pericolo i bambini e la loro innocenza. Del resto la tecnologia non ha scopi cattivi, almeno fin quando non c’è l’uomo di mezzo.