I dipendenti dei centri di smistamento di Amazon in Germania sono in sciopero da tre giorni e stanno mettendo a rischio le consegne di Natale
Fra Black Friday, Cyber Monday e Natale, il mese di dicembre è di fondamentale importanza per Amazon. In questi giorni, il giro di affari del colosso di e-commerce cresce esponenzialmente ma quest’anno potrebbero esserci alcuni problemi. In Germania diverse associazioni sindacali hanno aderito a uno sciopero di tre giorni per ottenere dall’azienda di Jeff Bezos condizioni contrattuali migliori. La serrata potrebbe mettere a rischio le consegne natalizie.
I sindacati contro Amazon
I dipendenti dei 5 maggiori stabilimenti tedeschi di Amazon (Bad Hersfeld, Lipsia, Graben, Rheinberg e Werne) hanno incrociato le braccia affinché l’azienda riveda i contratti di 10mila lavoratori, trasformandoli da semplici addetti alla logistica a venditori online. “Se Amazon non cambia, siamo pronti a colpire dove fa più male. – ha detto il leader del sindacato Ver.Di, Heiner Reimann – Siamo pronti ad andare avanti finché non troveremo un accordo”.
Anche diversi clienti hanno solidarizzato con gli operai tedeschi. Attraverso l’iniziativa “Amazon Anonymous“, che si concluderà il 31 dicembre, è possibile segnalare qual è la cifra che si è preferito spendere su altre piattaforme online piuttosto che su Amazon.
Dal canto suo, l’azienda di e-commerce, che ha aperto alle contrattazioni sul prezzo in stile eBay, non sembra comunque particolarmente preoccupata dalla situazione e tramite un suo portavoce ha dichiarato: “Alla mobilitazione sta partecipando solo una minoranza, le spedizioni non sono in pericolo e i pacchi arriveranno a destinazione con puntualità”.
L’importanza della Germania per Amazon
Nonostante le rassicurazioni di Amazon, i problemi in Germania potrebbero essere un problema molto serio. Il Paese non solo rappresenta il suo secondo mercato mondiale ma è anche deputato a centro di controllo di molte sue attività in Europa. Proprio a Francoforte risiedono infatti i suoi data center. Questa non è la prima volta che il colosso dell’e-commerce viene chiamato in causa per le condizioni di lavoro fin troppo pesanti per i suoi dipendenti. Inoltre, l’introduzione di robot automatizzati per lo smistamento delle merci non farà certamente piacere agli persone scese in piazza.