Secondo il Wall Street Journal, l’azienda stanca di aspettare la regolamentazione sui velivoli starebbe virando sulle consegne a due ruote
Forse abbiamo parlato troppo presto. Forse non siamo ancora pronti per un futuro di consegne volanti, o forse è la società a non esserlo. Quella che doveva essere una prima assoluta nel campo delle spedizioni si appresta ad essere uno snervante braccio di ferro tra Amazon e i regolatori USA. Il colosso dell’ecommerce avrebbe infatti sollecitato a più riprese gli Stati Uniti per ricevere una sorta di via libera (o diniego) per la sperimentazione dei droni postini, una notizia che era stata diffusa dal CEO dell’azienda, Jeff Bezos, qualche mese fa. In pratica Amazon vorrebbe provare a consegnare alcuni pacchi, i più leggeri ovviamente, direttamente per via aerea, senza attraversare la filiera attuale su strada (o navi per le importazioni).
Tutto fermo, ma solo in aria
Eppure sembra che dagli USA non si muova nulla in questa direzione. L’Amministrazione federale dell’aviazione non ha dato seguito, almeno per ora, alle richieste di Amazon che, dal canto suo, spiega che un ulteriore prolungamento dei tempi la obbligherà ad effettuare altrove i test con i droni. Sarebbe anche questo il motivo alla base della scelta, per ora solo a New York City, di consegnare i pacchi attraverso dei messaggeri in bicicletta, che per le vie della Mela possono districarsi meglio che in auto o sui motorini. Secondo il Wall Street Journal, il servizio potrebbe prendere il nome di Amazon Prime Now, per consentire la consegna dei prodotti, ai clienti più fedeli e che sottoscrivono un abbonamento, nel giro di due ore dall’acquisto online.