Svelato il mistero per cui l’orologio della Mela si chiama Apple Watch: il nome iWatch era stato già depositato da Daniele Di Salvo
E’ l’uomo che ha fatto cambiare i piani ad Apple. Daniele Di Salvo, imprenditore italiano, aveva registrato nel 2008 il nome iWatch, depositandolo presso l’ufficio dei brevetti europeo, con la sigla EU007125347. Il paradosso è che il prodotto registrato da Di Salvo non ha nulla a che vedere con un orologio. Si tratta di un’app per iOS, Android e BlackBerry, con cui inviare la propria posizione, corredata da foto e video, per momenti di emergenza. La sigla “iWatch” nasce dalla crasi di “io” e “guardare” e non “orologio”. Creatività e tempestività di un lungimirante connazionale, che hanno costretto Apple a virare altrove, ponendo fine ad una tradizione (iPod, iPhone, iPad) che durava da anni.
Segno del destino
La società di Daniele Di Salvo è la Probendi, con origini statunitensi, irlandesi e colombiane (come spin-off della We-Cube) e dopo l’annuncio dell’Apple Watch ha cominciato ad avere un successo inaspettato. Bastava digitare iWatch qualche anno fa su Google per avere il risultato del prodotto di gps-tracking, che aveva anticipato (forse solo ipotizzato) un dispositivo con lo stesso nome da parte di Apple. Secondo il fondatore, molti compratori si sono fatti avanti, proponendo l’acquisto del nome che evidentemente fa gola. Ma l’italiano non è sceso a compromessi con nessuno, anzi vista l’assonanza con l’Apple Watch presto la Probendi svilupperà un suo orologio, che potrà fregiarsi del titolo di unico e solo iWatch.