Arbi è un’azienda familiare alla terza generazione che grazie all’uso dell’innovazione tecnologica ha saputo trasformarsi da realtà artigianale a realtà industriale
Oggi, si compone di due stabilimenti di produzione, di una piattaforma logistica, un sistema di qualità certificato, un laboratorio interno per la tracciabilità con procedure completamente automatizzate e 70 dipendenti. Siamo una realtà molto dinamica della produzione e commercializzazione di surgelati a base di pesce. Tra i nostri clienti ci sono le principali insegne della GDO e gli operatori specializzati del segmento HO.RE.CA. Siamo la seconda marca del mercato italiano con una produzione annua di un milione di cartoni, 7,2 milioni di chilogrammi di prodotto e 11milla pallet movimentati. Secondo AC Nielsen, la nostra quota di mercato sfiora in valore il 5% del totale dei surgelati ittici, con un incremento costante nei volumi di vendita (+46,3% dal 2005 al 2013).
Per sostenere questo livello di crescita, l’innovazione di processo e di prodotto a garanzia della qualità è stata una delle componenti fondamentali della filosofia aziendale. Trasformazione tecnologica, ma anche velocità di attuazione dei progetti sono i punti chiave della nostra strategia. Nel corso degli anni, abbiamo ampliato gli stabilimenti, virtualizzato il data base e adottato soluzioni gestionali che ci consentissero di integrare e visualizzare tutti i processi. Tra gli investimenti di prossima realizzazione ci sono il completamento dell’automatizzazione e della robotizzazione del magazzino e del sistema di confezionamento e pallettizzazione. Guardiamo al cloud come un’opportunità di sviluppo per un’IT sempre più su misura, ma – per il momento – l’incertezza sul livello della connettività rappresenta ancora un freno. La qualità è il primo e fondamentale requisito delle nostre scelte per garantire la performance. Come le materie prime che acquistiamo sono alla base della qualità dei nostri prodotti, così software e hardware sono alla base della qualità dei processi che ci permettono di prendere decisioni basate sui dati. Nella scelta delle soluzioni sono tre le regole che abbiamo seguito: specializzazione, perché volevamo strumenti appositamente pensati per il nostro mercato; autonomia, perché volevamo soluzioni facili da usare e che non richiedessero l’intervento di specialisti; personalizzazione, perché volevamo che la soluzione si adattasse all’azienda e non viceversa.
Da una situazione di applicativi scollegati tra di loro e di report manuali su fogli Excel, siamo passati alla gestione integrata dei processi collegando acquisti, vendite, produzione e magazzino in una piattaforma unica. La visualizzazione dei dati ci permette, ad esempio, di monitorare le giacenze per evitare la mancata evasione degli ordini dei clienti, di pianificare la produzione e di mantenere la visibilità sugli acquisti.
Il nostro prodotto – infatti – è stagionale, soggetto alla reperibilità e alle oscillazioni del mercato: il primo guadagno si misura proprio dalla capacità di acquistare al prezzo migliore la materia prima. I rapporti con la GDO sono complessi. La ricerca del margine è un difficile equilibrio tra listino, scontistica e concorrenza. Navigare i dati in tutte le direzioni, dalla produzione alle vendite, dal magazzino al marketing, ci consente anche di gestire in maniera più efficiente le campagne promozionali e la contrattualistica. Gestire i processi significa utilizzare conoscenze, strumenti e sistemi per pianificare, definire, visualizzare, misurare, controllare, raccogliere dati e migliorare le performance. In tutto questo, la qualità non può essere solo una parola, ma deve essere il punto di partenza di ogni scelta e il punto di arrivo di ogni decisione.
Roberto Nardi, IT manager di Arbi