I principali risultati del workshop “Sistema Italia Pagamenti Elettronici, opportunità per il Sistema Paese” svoltosi l’11 novembre scorso, presso Palazzo Marini della Camera dei Deputati a Roma
Gli e-payments sono determinanti per il pieno funzionamento del mercato unico europeo, per lo sviluppo delle economie, nonché per l’efficienza e la sicurezza delle transazioni in ambito pubblico e privato. Il mercato dei sistemi di pagamento si sta aprendo a nuove opportunità e vede l’avvento di nuovi attori. A livello internazionale, esempi di successo come Google Wallet, PayPal ed Apple Pay destano qualche preoccupazione come standard de facto che potrebbero imporsi anche nel mercato europeo dove, parallelamente, si propongono sistemi come MyBank, soluzione messa a punto da EBA Clearing, in cui il pagamento sicuro avviene con bonifico istantaneo senza cessione di credenziali.
Attualmente l’utilizzo delle carte bancarie (credito, debito e prepagate) in Italia lascia, purtroppo, molto a desiderare. L’ultima relazione della Banca d’Italia ha evidenziato che il numero delle operazioni effettuate con strumenti di pagamento diversi dal contante continua a crescere ma su 100 pagamenti 85 sono ancora in contanti. Nel 2013, in particolare in Italia, sono state regolate solo 75 operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante, contro le 194 dei paesi dell’area dell’euro. Di contro, le carte diffuse sono ben 93 milioni con oltre 50.000 ATM e 1.584.000 POS.
Il mercato dei servizi di pagamento nell’Europa a 28 sta cambiando anche sotto la spinta di fattori istituzionali, tra cui le direttive per il mercato unico e la definizione della SEPA(Single European Payments Area), lo “spazio comune dei pagamenti”, definito dalla BCE e parte del piano “Europa 2020” e della “Digital Agenda”. Inoltre, la recente adozione obbligatoria della fattura elettronica porterà a un beneficio potenziale, in termini di aumento di produttività, compreso tra l’1% e il 4% del PIL.
Esiste, però, un problema generalizzato di conoscenza e percezione degli e-payments da parte del consumatore. Molti erroneamente ritengono che questi siano meno sicuri del contante, quando è vero il contrario. Altri hanno paura della potenziale tracciabilità e della non adeguata tutela della privacy. Altri ancora temono di perdere il controllo sulla spesa oppure che qualcuno clonando la carta possa svuotare il conto in banca. Tutto ciò dimostra la scarsa conoscenza degli e-payment e di contro la necessità di una adeguata comunicazione e formazione. Bisogna, inoltre, incentivare maggiormente la facilità d’uso e l’intuitività dei singoli strumenti. In tal senso riveste grande rilevanza il passaparola che racconti le esperienze di successo e i vantaggi. Il rischio delle frodi sulle carte bancarie in Italia è, ad esempio, di appena lo 0,019 frodi su 100 transazioni e il 90% dei pagamenti è rappresentato dai micro-payment con un importo della singola transazione al di sotto di 25€.
Serve, quindi, una seria politica industriale per il settore. Occorre, infatti, considerare che c’è una correlazione matematica stretta tra uso degli e-payments ed economia sommersa. Con l’uso massiccio degli e-payments si avrebbe un risparmio annuo di oltre 15 miliardi di cui godrebbero anche i consumatori. Sono, inoltre, fondamentali gli standard condivisi che garantiscano una maggiore interoperabilità e concorrenza. Più della coercizione, già tentata nel recente passato, occorre, quindi, anche una massiccia campagna di comunicazione, informazione e formazione, accompagnata dalla riduzione dei costi e delle commissioni e dalla individuazione di opportuni incentivi resi ben evidenti ai consumatori. In tal modo gli italiani utilizzerebbero sicuramente gli e-payments. Insomma, tutto ciò significa che bisogna fare sistema a livello paese con una politica industriale seria e mirata. Solo così si può fare la “guerra al contante” e far diventare gli e-payments una vera opportunità per il Paese.
Queste le principali conclusioni raggiunte nel workshop “Sistema Italia Pagamenti Elettronici, opportunità per il Sistema Paese” svoltosi l’11 novembre scorso, presso la sala delle colonne di Palazzo Marini della Camera dei Deputati a Roma. Organizzato dal Centro Ricerche Nuove Tecnologie e Processi di Pagamento – C.Ri.N.T.eP dell’Università UNINT di Roma (Università Internazionale di Roma) l’evento ha visto un centinaio i partecipanti e sono intervenuti oltre 25 relatori, tra cui: Carlo Tresoldi presidente comitato scientifico dell’AIIP; Maurizio Pimpinella presidente Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica; Stefano Gigli di Cartasi; Maurizio Santacroce di Sisal; Maria Pia Giovannini di Agid; Giuseppe Verdicchio di WIND; Rita Camporeale dell’Associazione Bancaria Italiana; Marco Zechini dello Studio legale DLA Piper; Davide Steffanini di Visa Europe; Paolo Battiston di Mastercard Europe; Luciano Cavazzana di Ingenico Italia. Ha concluso i lavori l’On. Gianfranco Conte presidente del comitato scientifico C.Ri.N.T.eP.