Di cloud si parla da tempo, soprattutto nel settore privato, ma in Piemonte è ormai tutto pronto per l’avvio del cloud regionale, che modificherà radicalmente il modo di lavorare delle pubbliche amministrazioni, riducendo i costi delle infrastrutture tecnologiche a vantaggio di investimenti in servizi per la collettività
Sul cloud infatti punta la Regione Piemonte per realizzare, in collaborazione con il CSI, il piano di razionalizzazione dei CED (Centro elaborazione dati) della PA, secondo quanto previsto dall’Agenda Digitale Italiana. Questa operazione porterà la Regione a ottenere elevati risparmi nel settore ICT, derivanti da minori spese di gestione e di investimento per i CED distribuiti sul territorio. Utilizzando i data center del CSI localizzati a Torino e a Vercelli sarà possibile favorire la migrazione verso la nuova piattaforma di cloud computing, con l’obiettivo di realizzare infrastrutture condivise che facilitino la progettazione e la gestione dei sistemi informativi e dei servizi digitali.
“Questa iniziativa è interessante – afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Giuseppina De Santis – soprattutto sotto il profilo della semplificazione, che si traduce in maggiore competitività del territorio per i cittadini, le imprese e più efficienza nel funzionamento dei servizi pubblici. Nel campo delle tecnologie informatiche l’imperativo per la nostra Regione è accelerare nell’applicazione dell’Agenda Digitale, così come il Governo nazionale sta chiedendo a più riprese, non da ultimo con le recenti disposizioni del decreto sblocca-Italia”.
In questo contesto nasce cloud.csipiemonte.it, un sito dove è possibile consultare l’offerta di servizi cloud realizzati dal CSI su misura per la Pubblica Amministrazione. Tre sono i servizi per ora disponibili: Virtual Private Cloud, un data center virtuale dedicato, con risorse elaborative, di rete e storage nel quale ospitare applicazioni, servizi e dati del proprio sistema informativo; Cloud Backup, per gestire in completa autonomia il backup e il restore dei dati su server, desktop e portatili; Personal Share, uno spazio di archiviazione privato per condividere file, anche in mobilità, con utenti interni o esterni all’amministrazione.
L’idea è quella di offrire agli enti una modalità di consultazione, acquisto e gestione self service, in base alle proprie esigenze: sul sito ogni prodotto ha una scheda descrittiva, completa di funzionalità e caratteristiche tecniche; è possibile stimare i costi attraverso un configuratore e generare un’offerta personalizzata. Dopo l’acquisto, l’utilizzo dei servizi e il monitoraggio dei consumi sono gestiti in autonomia dall’ente tramite il portale dedicato “my CSIcloud” sviluppato interamente dal CSI-Piemonte con tecnologie open source.
Afferma Ferruccio Ferranti, Direttore Generale del CSI-Piemonte: “Il cloud offerto dal CSI è il risultato di un lavoro durato due anni che garantisce agli enti sicurezza, affidabilità e un’assistenza tecnica continua. Il tutto minimizzando i costi complessivi e rendendo disponibili agli enti un maggior numero di servizi, che avrebbero difficoltà a gestire individualmente. È stato progettato per demandare l’erogazione dei servizi di cloud computing, risorse elaborative, storage e networking al CSI, mantenendo la completa autonomia di gestione sulle proprie applicazioni. Accessibile sia dalla rete Rupar sia da Internet, permette agli enti di scegliere le politiche di sicurezza più adeguate, facilitando l’integrazione dei servizi in cloud con i sistemi on premise e con le banche dati regionali. Il modello di consumo, basato sul dimensionamento in tempo reale delle risorse necessarie, riduce gli sprechi e consente di utilizzare solo ciò che serve”.