Human Centric Innovation

La capacità di intervenire sui fondamentali aspetti della ricerca e della produzione in un’area strettamente a contatto con il cliente è un asset che Fujitsu sta sfruttando al meglio nella sua strategia imperniata sulla Human Centric Intelligent Society, fondendo in modo equilibrato una visione globale e la possibilità di intervenire in una realtà locale

Stiamo andando verso un mondo iperconnesso. Questo avrà un impatto significativo sul nostro futuro. Le persone e le cose attorno a noi saranno tutte connesse tra di loro, generando e condividendo le informazioni. Più connettività significa più collaborazione. Nell’era dell’iper-connettività, la chiave per la crescita è il modo in cui le persone utilizzeranno la tecnologia per creare valore e benefici.

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In questa nuova era, è possibile fare innovazione solo attraverso la combinazione delle persone, delle informazioni e delle infrastrutture. Noi la chiamiamo Human Centric Innovation.

In futuro, il valore sarà creato dagli ecosistemi digitali. Si tratta di network di servizi digitali connessi che superano i confini delle organizzazioni e delle industrie, dove ogni intersezione virtuosa è in grado di creare valore per il consumatore finale. Fujitsu vuole indirizzare la forza e l’intelligenza dell’ICT per aiutare a creare una società più sicura, più prospera e sostenibile, in cui la conoscenza viene messa a fattore comune e le persone hanno la possibilità di innovare.

In generale, quindi, l’individuo è l’elemento centrale di questa filosofia. L’attenzione si sposta dagli strumenti ai servizi, con un futuro che vedrà sempre più la presenza di una categoria di prodotti multiuso, che permettano di scegliere come utilizzarli a seconda delle necessità e dei software o applicazioni preposte al funzionamento.

Un esempio: lo smartphone. In Giappone, Fujitsu ha sviluppato un telefono sperimentale – dotato di 41 sensori – che permette di misurare quasi ogni cosa, in base all’applicazione che viene caricata.

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È possibile analizzare – per esempio – la qualità del sonno anche senza sensori specifici: poggiando semplicemente sul letto lo smartphone, il dispositivo rileva i movimenti notturni, monitora il respiro e attraverso una serie di calibrazioni è possibile raccogliere informazioni importanti sulla qualità del proprio riposo. Non solo. Puntando la videocamera verso il volto, è possibile sapere la propria frequenza cardiaca, grazie a un’analisi del colore della pelle e dei movimenti dei capillari intorno agli occhi.

In ambito medico, è possibile monitorare lo stato di salute di chi utilizza i “dispositivi indossabili”, raccogliere informazioni preziose e creare database estremamente ricchi, da cui attingere informazioni per fare diagnosi e giocare d’anticipo sull’insorgere di determinate malattie.

Sempre in Giappone, questa strategia ha permesso di mettere a punto un sistema esperto, che sulla base di una serie di informazioni comportamentali e dati biologici, è in grado di stimare la percentuale di rischio diabetico delle persone. Un sistema di questo tipo potrebbe essere utilizzato dalle aziende per incentivare i propri dipendenti a modificare il proprio stile di vita e alimentazione.

Seguendo questa strategia, il cloud aiuta Fujitsu a far leva su best practice che l’azienda ha costruito nella sua lunga storia in Giappone. Si pensi in particolare al recente sviluppo di Agricloud, una rete intelligente per l’agricoltura capace di mettere a fattor comune dati di ogni tipo, la chimica del terreno, la meteorologia, le statistiche, per offrire all’agricoltore uno strumento efficace per una migliore gestione delle colture.

Stiamo sviluppando le nostre tecnologie e i nostri servizi, mettendo le persone al centro.

Federico Francini, presidente e AD di Fujitsu Italia