La Cina passerà a Linux entro il 2020

Il governo di Pechino ha deciso di abbandonare Windows per una versione “statale” di Linux

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Lo stato rosso, che all’inizio di quest’anno ha denunciato Microsoft per aver realizzato un sistema operativo spia, Windows 8, sta sviluppando una versione personalizzata di Linux. Per questo, entro i prossimi sei anni la Cina abbandonerà del tutto Windows, almeno nelle strutture pubbliche, per abbracciare la propria idea di software libero. L’OS basato su Linux e specifico per la Cina si chiamerà Kylin e in realtà sarebbe già pronto visto che è stato visto girare su qualche computer Dell dedicato al mercato cinese. A capo del team di sviluppo pare esservi Ni Guangnan, dell’Accademia Cinese di Ingegneria, che ha realizzato un programma che ha già passato i primi controlli governativi e si appresta a sostituire i server e le singole macchine Windows.

La via cinese

“Potremmo chiamare questo processo un movimento de-Windowsfizzante” – ha detto Ni al sito cinese Ecns.cn. Non è un caso se nei primi mesi del 2014 proprio il professor Ni abbia fondato la China Information Terminal Operating System Alliance, come un team sotto cui compagnie indipendenti possono contribuire a sviluppare soluzioni per slegarsi dai big dell’hi-tech. Oggetto di numerose indagini per la storia dello spionaggio governativo, pare che Windows abbia davvero le ore contate, anzi gli anni.

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