VMware, il mondo software defined

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Quasi 9.000 partecipanti all’edizione europea della user conference VMworld 2014, in corso in questi giorni a Barcellona, ricca di nuovi annunci e con un focus sempre più concentrato sul cloud ibrido e sui data center definiti dal software

Barcellona – In casa VMware le conferme abbondano. Puntuale a metà ottobre (prima conferma), si svolge l’edizione europea di VMworld, di nuovo nella capitale catalana (seconda conferma), che segue quella di fine agosto a San Francisco (terza conferma). Ma la conferma principale è che gli annunci in passerella a Barcellona sono in sostanza l’onda lunga di quelli visti a San Francisco, pur se arricchiti con qualche succosa novità per il mercato europeo. Che rimane piuttosto importante per il pioniere della virtualizzazione, un colosso che nel 2013 ha superato il muro dei 5 miliardi di dollari di fatturato (arrivando a quota 5,21), con una crescita del 13% sull’anno precedente. Ma anche quest’anno si sta rivelando propizio, come spiega a Data Manager Maurizio Carli, general manager EMEA della società, sottolineando il “buon andamento dell’area del Vecchio Continente e dell’Africa, pur con qualche ombra dovuta a fattori eccezionali come le sanzioni alla Russia”, e individuando i driver della crescita nell’adozione di tecnologie VMware in due elementi chiave: “la riduzione dei costi, anche se molti hanno già acquisito da tempo vantaggi grazie alla virtualizzazione, e la maggiore agilità e flessibilità di business, che saranno ancora più evidenziate con la nostra nuova offerta, che si consolida ulteriormente sui tre pilastri principali del Software Defined Data Center, del cloud ibrido con vCloud e con l’area della mobility, quella che prima identificavamo come End User Computing”.

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Maurizio Carli, general manager EMEA di VMware

 

“Brave new IT”

La cifra strategica della VMware di oggi è stata delineata nel keynote inaugurale del CEO Pat Gelsinger: “Il mondo di oggi è sempre più liquido, e fa vivere le aziende in un ambiente estremamente dinamico e in cambiamento, dove l’IT deve essere sempre più fattore abilitante”. E non a caso Gelsinger definisce l’IT di oggi un vero e proprio “brave new IT”, cioè un universo tecnologico nuovo e coraggioso, cioè in grado di osare, “perché solo chi osa è in grado di andare oltre i limiti”, caratterizzato dalla “forza dell’E” (“the power of And”): un IT “fluido E sicuro ma anche rapido E ricco di scelte”. Dove l’elemento unificante è dato dall’essere sempre più definito dal software, in modo da poter andare oltre i limiti, in ossequio al tema generale di VMworld che quest’anno era appunto “No limits”.

Panoramica sugli annunci

Per realizzare un data center sempre più software defined, VMware propone la suite vRealize 6, una piattaforma di cloud management ideata appositamente per il cloud ibrido: uno stack di gestione completo, dedicato ai servizi IT su vSphere (l’hypervisor di casa) e altri hypervisor, all’infrastruttura fisica e ai cloud esterni, il tutto con una gestione unificata. Ma non solo, in quanto VMware ha anche presentato un aggiornamento di VMware vRealize Operations (precedentemente noto come VMware vCenter Operations Management Suite), il nuovo VMware vRealize Code Stream per consentire agli sviluppatori di distribuire con frequenza nuove versioni del software affidabili e il lancio in versione beta di VMware vRealize Air Compliance, una novità nelle soluzioni di cloud management as a service (SaaS).
Sempre nell’ambito cloud, una conferma importante è nella piattaforma vCloud Air, l’offerta VMware per il cloud ibrido, precedentemente nota come vCloud Hybrid Service, che si espande ulteriormente in Europa con un ulteriore data center in Germania, in aggiunta ai due implementati nel corso dell’ultimo anno nel Regno Unito.
Per l’area end user computing e mobility, l’offerta è VMware Horizon Flex, studiata per consentire alle aziende di fornire, gestire e mettere in sicurezza centralmente i desktop virtuali e le applicazioni che girano localmente su Mac e PC, utilizzando controlli basati su policy per adottare tutte le politiche di tipo bring your own device in maniera più sicura.
Un altro annuncio particolarmente rilevante è quello dei sistemi iper-convergenti denominati Evo:Rail, che sono stati tra le vedette del VMworld di San Francisco: si tratta di appliance che rendono disponibili macchine virtuali nel giro di pochi minuti (“15 minuti o anche meno”, è stato sottolineato dalle persone VMware a Barcellona), basate completamente su software VMware e offerte da numerosi partner come Dell, EMC e Fujitsu. Ai primi partner, si è aggiunta anche HP, in virtù di un accordo specifico che ha per oggetto iniziale il sistema HP ConvegerdSystem 200-HC Evo:Rail.

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Pat Gelsinger
Pat Gelsinger, CEO di VMware

 

Uno sguardo all’Italia

Conversando con Data Manager, Alberto Bullani, regional manager di VMware Italia, ha dato qualche flash sull’andamento della società nel nostro Paese, con un percorso di crescita che sembra non voler subire battute d’arresto, visto che la struttura italiana dell’azienda raggiungerà le 100 persone nell’arco di un paio di mesi. Sicuramente un ottimo segnale, che rappresenta un buon viatico anche per il manager, che ha festeggiato nello scorso settembre i dieci anni in VMware Italia, filiale aperta proprio da lui. “Avviandoci alla conclusione dell’anno, dall’osservazione dei primi nove mesi posso dire che questo 2014 è stato un anno molto buono, nel quale siamo cresciuti molto più del previsto: abbiamo notato molto dinamismo tra i nostri clienti, soprattutto nell’ambito delle Piccole e Medie Imprese, con molte delle quali abbiamo implementato progetti interessanti e innovativi”, ha concluso Bullani.