Ma Bologna e Firenze non stanno a guardare e conquistano il podio tra le città più smart d’Italia: è uno dei tanti temi sul tappeto alla terza edizione della manifestazione sulle città intelligenti in corso in questi giorni a Bologna
Tra politica e mondo dell’innovazione, Smart City Exhibition si riconferma anche quest’anno l’appuntamento d’obbligo per fare il punto sulle città e le comunità intelligenti, e soprattutto sulle iniziative di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Giunta alla sua terza edizione e organizzata da Forum PA con Bologna Fiere, la manifestazione è sta inaugurata il 22 ottobre dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha ribadito la necessità di “un patto tra governo, imprese e ricerca per un rilancio strategico e una nuova politica industriale. L’innovazione deve diventare il grande obiettivo nazionale”. Gli ha fatto eco il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, suggerendo che “innovazione, efficienza energetica e sviluppo sostenibile devono diventare i nuovi driver della nostra economia. Un’economia che deve muoversi nell’ottica delle smart city attraverso integrazione tra infrastrutture, servizi e cittadini, per migliorare la qualità della vita nelle nostre città”.
Chi è la più smart del reame
Non a caso, un piatto forte della tre giorni bolognese è stato il Rapporto ICity Rate 2014, che stila la classifica delle città smart, analizzando i capoluoghi di provincia italiani sulla base di 72 indicatori statistici, per fotografarne la situazione su sei dimensioni: economy, living, environment, people, mobility e governance, seguendo lo schema consolidato nelle analisi internazionali delle smart city. La presentazione del Rapporto ha lasciato scarso spazio alle sorprese, visto che anche quest’anno le città metropolitane del Centro-Nord hanno mostrato di saper cogliere sfida del cambiamento, conquistando il podio. Milano con 623 punti è prima e guadagna due posizioni rispetto al 2013, mentre seconda a breve distanza si riconferma Bologna (610 punti), al terzo posto si colloca Firenze (558 punti), con un balzo in avanti di quattro posizioni. In forte crescita anche Venezia, che passa dal 10° al 6° posto e Roma che guadagna undici posizioni, dalla numero 23 alla 12 nel 2014. La performance di Milano va però filtrata ampliando lo sguardo all’ambito europeo: nei principali ranking internazionali la metropoli lombarda è ancora distante dalle performance di città globali come Londra o Parigi, ed è indietro anche rispetto ai principali poli urbani del continente, come Amsterdam, Berlino, Stoccolma o Vienna. Ma l’opportunità dell’Expo permette di essere ottimisti su un ulteriore avanzamento di Milano in questa speciale classifica.
Meno burocrazia e nuove regole
Tra i temi dibattuti a Smart City Exhibition, ha trovato ampio spazio anche la necessità sempre più sentita dagli imprenditori, dai cittadini e dalle stesse amministrazioni, di rivedere completamente le norme legate agli adempimenti burocratici, per una vera semplificazione dell’apparato regolatorio, cioè per operare quella che si chiama anche regolatory review. Se ne è parlato all’incontro del 23 ottobre dal titolo “Meno burocrazia e nuove regole per sbloccare l’Italia”, che ha riunito nell’anfiteatro della Fiera di Bologna un attento pubblico che ha seguito il dibattito al quale sono intervenuti tra gli altri Carlo Mochi Sismondi, amministratore delegato di Smart City Exhibition e presidente di Forum PA, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, Paolo Cattolico, strategic marketing manager di HP EMEA e Riccardo Nencini, vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti. La tesi di fondo esposta nell’incontro è che per far funzionare bene il sistema pubblico e impostare correttamente la lotta alla corruzione e all’illegalità non servano ulteriori norme, in quanto spesso può bastare rendere effettivamente operative quelle che già ci sono, eliminando gli adempimenti formali a favore di un potenziamento del sistema di controllo. E soprattutto serve ispirarsi a pochi ma essenziali principi: semplificazione, trasparenza, riduzione dei tempi delle procedure, responsabilità, certezza delle norme e abbandono del ricorso sistematico alle procedure d’urgenza.