Arriverà nei cinema esclusivamente il prossimo 4 novembre il film evento “Musei Vaticani 3D”, una visita tecnologia e piena di poesia all’interno di questo scrigno d’arte unico al mondo, accompagnati dal commento autorevole del Direttore dei Musei Vaticani, il professor Antonio Paolucci
E’ una visita esclusiva nei Musei Vaticani e nella Cappella Sistina, tra opere di Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Van Gogh e Dalì, resa ancora più coinvolgente dalle tecnologie di ultima generazione utilizzate per la realizzazione del film-documentario (una produzione Sky 3D e Sky Arte HD in collaborazione con la Direzione dei Musei Vaticani; la distribuzione è di Nexo Digital, specializzata nella diffusione di eventi di valore culturale e sociale al cinema). Di questo viaggio all’interno di uno dei musei più visitati del mondo abbiamo parlato con il regista, Marco Pianigiani, e con il direttore di Sky 3D, Cosetta Lagani.
Che tipo di tecnologie sono state usate per realizzare il film?
Marco Pianigiani: Sono tecnologie rivoluzionarie, che normalmente vediamo in film ad alto budget. Le hanno usate ad esempio Ridley Scott o James Cameron, per rendere in 3D il suo Titanic. Per la prima volta noi le abbiamo utilizzate per un documentario 3D di Sky, nato per la tv (è già andato in onda su Sky), ma pensato volutamente come un film, da gustare al buio, ascoltando anche la musica che è un complemento essenziale delle immagini.
Cosetta Lagani: Per la prima volta, grazie a speciali permessi che abbiamo avuto, le telecamere Ultra HD 4K/3D sono entrate nei Musei Vaticani. Le immagini sono state girate in 3D nativo, ad altissima definizione: l’eccellenza tecnologica si è messa al servizio dell’arte, per renderla con la massima qualità. Questa qualità ci è stata riconosciuta dall’accoglienza avuta con il passaggio tv e anche dal fatto che il film sarà distribuito in 56 Paesi. Verrà anche proiettato nelle scuole. Crediamo che la tecnologia sia un’ottima chiave per parlare d’arte: noi diamo sensazioni, la nostra è una narrazione che va oltre la didascalicità.
Quando è stato girato il film?
MP: Un anno e mezzo fa, quando di queste tecnologie si parlava ancora poco. Ci abbiamo impiegato 4 mesi, perché la postproduzione in 3D è lunga. Con una troupe di 40 persone abbiamo ripreso i Musei deserti; in particolare essere in quelle sale di notte mi ha regalato una grande emozione.
Guardando il film ci si sente davvero all’interno dei Musei: com’è stato possibile avere questa resa?
MP: Il 3D nativo svela ogni dettaglio e mostra ogni screpolatura di un affresco. Le tecniche più evolute di dimensionalizzazione per la scomposizione dei piani danno spessore ai dipinti: abbiamo valorizzato la prospettiva, è questo che dà l’effetto di immersione nell’opera. E’ così che abbiamo ricreato la tridimensionalità di Michelangelo che dipinge non ritratti, non figure ma delle vere e proprie statue, come si vede bene nelle riprese della Cappella Sistina. Abbiamo esaltato la volumetria e la resa è molto coinvolgente. Anche i movimenti della camera sono stati studiati apposta per dare questa sensazione di essere avvolti dall’opera, cercando però di evitare l’effetto ‘videogame’.
Il prossimo progetto di docu-film sul mondo dell’arte dove ci porterà?
CL: Agli Uffizi di Firenze.
L’elenco della sale dove poter vedere “Musei Vaticani 3D” è disponibile su www.nexodigital.it
Musei Vaticani 3D al cinema
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