Mobile Enterprise: 9 miliardi di produttività recuperata nel 2014

Secondo una stima dell’Osservatorio Mobile Enterprise, le soluzioni per Mobile a supporto dei processi di business nel 2014 hanno consentito un recupero di produttività pari a circa 9 miliardi di euro/anno

Il mercato di Mobile Device, Mobile Biz-App ed Enterprise Application Store, i principali elementi alla base delle soluzioni di “Mobile Enterprise”, nel 2013 vale circa 1.860 milioni di € e crescerà del 46% nei prossimi 3 anni, raggiungendo i 2.700 milioni di € nel 2016. Queste le stime realizzate per la 10a edizione dell’Osservatorio Mobile Enterprise della School of Management del Politecnico di Milano, una Ricerca tesa ad analizzare le dinamiche della diffusione e il ruolo che le soluzioni Mobile possono svolgere a supporto dei processi di business, identificandone i principali impatti, i benefici e le criticità.

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Il mercato della “Mobile Enterprise” comprende l’insieme di soluzioni integrate e sistemiche che fanno leva sulle tecnologie Mobile per migliorare la competitività di un’azienda e si suddivide in tre aree. I Mobile Device, ovvero la componente hardware (Smartphone, Tablet, Notebook usati in prevalenza in ambito business), coprono il 67% del mercato. Il 25% è legato alla componente Mobile Biz-App, che include lo sviluppo e l’acquisto delle soluzioni e l’integrazione delle App con i Sistemi Informativi. Il restante 8% riguarda gli Enterprise Application Store (EAS) che rappresentano le piattaforme di gestione dell’intero ecosistema Mobile aziendale (in questo contesto rientrano anche le piattaforme di Mobile Device Management).

“Questo trinomio, in ambito Business”, afferma Andrea Rangone, Coordinatore Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, “rappresenta ormai anche un vero e proprio mercato, che per valore ha superato, nel 2013, la soglia di 1.800 milioni di euro. Cifra che, nei prossimi 2 anni, l’Osservatorio stima in crescita fino a quasi 3 miliardi di euro (a dispetto della crisi). Governare questo contesto può diventare un fattore sostanziale, in grado di rappresentare un importante differenziale competitivo grazie ai benefici di efficacia ed efficienza che le soluzioni Mobile possono portare alle organizzazioni. Benefici che, guardando alla molteplicità dei Mobile Worker presenti nel nostro Paese, non sono rilevanti solo per la singola impresa ma possono rappresentare un importante fonte di recupero di competitività per l’intero Sistema Paese: si attesta infatti su circa 9 Mld €/anno il valore del recupero di produttività stimato dall’Osservatorio per tutti i Mobile Worker già dotati di soluzioni Mobile per le proprie attività professionali”.

Mobile Device

“Gli Smartphone sono ormai largamente diffusi nelle imprese analizzate (già presenti nel 91% di esse e in procinto di entrare in un altro 5%) e i Tablet li seguono a ruota (già adottati nel 66% e in procinto di essere introdotti in un altro 18%)”, fa notare Paolo Catti, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Enterprise “e tra i Device a supporto dei processi di business non stupisce che tra i più diffusi figuri anche la famiglia dei Terminali Industriali, che hanno caratteristiche di robustezza e usabilità studiate appositamente per l’uso in contesti particolari”.

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Tra i nuovi Mobile Device, i più diffusi sono gli Ultrabook, dispositivi Notebook “alleggeriti” da periferiche e porte non essenziali, già presenti nel 44% delle imprese analizzate e in procinto di entrare in un altro 12%. A seguire, emergono i PC convertibili e gli Slate PC, presenti nel 22% delle imprese analizzate e in procinto di entrare in un altro 24%.

Ancora in un’aura di incertezza figurano i cosiddetti “Phablet”, gli ‘Smartphone grandi’ con schermi dalle dimensioni paragonabili a quelle di un piccolo Tablet, a oggi presenti nel 19% delle imprese analizzate e destinati a entrare, nel prossimo futuro, in un altro 17%. Particolarmente interessante sarà capire l’evoluzione dei Phablet, anche in considerazione della crescente offerta di questi dispositivi da parte del mercato.

“Infine, i nuovi dispositivi Wearable” continua Catti “come per esempio gli Smart-Watches o gli Smart-Glasses, che hanno appena fatto il loro ingresso sulla scena, come era ragionevole attendersi, hanno un tasso di penetrazione ancora embrionale (2%), anche se non è da sottovalutare la percentuale delle imprese che ha già maturato l’ipotesi di introdurli: il 16%, di cui la stragrande maggioranza con orizzonte di medio periodo”.

Le Mobile Biz-App

Le Mobile Biz-App rappresentano una componente fondamentale del nuovo paradigma della Mobile Enterprise e sono sempre più diffuse nelle organizzazioni italiane. La Survey rivela che ben il 51% dei CIO che hanno partecipato alla Ricerca le ha già introdotte, in netta crescita rispetto all’omologo 35% del 2013. Solo il 9% del campione non ha ancora introdotto Mobile Biz-App e per ora non è interessato a farlo, mentre il 40% ha intenzione di introdurle in futuro (nel 12% dei casi si tratta di una decisione già presa).

Le Mobile Biz-App possono essere classificate in 3 principali macro-categorie.

Le Mobile Biz-App “Operative” sono quelle più adottate dalle organizzazioni e registrano un grado di utilizzo elevato da parte dei collaboratori. Tra le organizzazioni intervistate, le Mobile Biz-App di Sales Force Automation sono quelle più diffuse: attualmente già introdotte dal 37% dei CIO, verranno adottate nei prossimi anni da un ulteriore 41% (il 14% dei CIO a breve e il 27% nel medio-lungo termine).
Le Mobile Biz-App di “Office Practice Automation”, sviluppate (o personalizzate) ad hoc per supportare processi organizzativo-amministrativi con funzionalità specifiche (come, ad esempio, la compilazione nota spese, richieste permessi, …), sono state già introdotte nel 22% delle organizzazioni analizzate, anche se solo il 10% ne fa già un uso intensivo. Per queste Mobile Biz-App si riscontra l’atto di moto maggiore: ben il 46% dei CIO sta valutando una loro introduzione in futuro.
Le Mobile Biz-App di Personal Productivity, sviluppate per visualizzare informazioni già presenti sulla Intranet aziendale o a supporto di elementari funzionalità di produttività individuale (come elaborazione testi e fogli di calcolo), sono già state introdotte dal 25% delle organizzazioni e un ulteriore 45% le implementerà in futuro; tuttavia questa tipologia registra il grado di utilizzo più basso (8%), ancora in attesa che gli utenti ne comprendano appieno tutte le potenzialità.
Enterprise Application Store
Oltre a Mobile Device e Mobile Biz-App, un ruolo centrale nella strategia Mobile delle Grandi Imprese spetta agli Enterprise Application Store (EAS), piattaforme per “il controllo e la gestione” dell’ecosistema Mobile di un’azienda, rappresentato da Mobile Device e Mobile Biz-App.

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“La Ricerca 2014”, afferma Claudia Nasuti, Ricercatrice dell’Osservatorio Mobile Enterprise, “conferma una dinamica importante e crescente di adozione degli EAS, già presenti (anche con più tipologie di EAS implementate contemporaneamente) nel 71% delle aziende che hanno già introdotto o stanno introducendo delle Mobile Biz-App; un altro 12% delle aziende introdurrà a breve gli EAS (decisione già presa) e l’11% lo farà nel medio/lungo termine. Solo il 6% dei CIO intervistati non ha nessuna intenzione, per ora, di implementare una piattaforma EAS, principalmente perché si trova in una fase embrionale di introduzione di tecnologie Mobile nella propria organizzazione e ha deciso di gestire ancora manualmente l’installazione delle Mobile Biz-App sui dispositivi mobili”.

Mobile Device Management e la gestione della sicurezza

Nell’ambito della Mobile Enterprise, una priorità per i CIO si conferma essere la gestione della sicurezza. Tra i CIO che hanno partecipato alla Ricerca, circa il 90% ha già introdotto (oppure lo farà nel prossimo futuro) sistemi di Mobile Device Management; tra questi, chi li ha già introdotti (59%), nella maggior parte dei casi (36%) li ha istallati in house, mentre gli altri (23%) ne fruiscono secondo logiche ‘as a Service’.

L’analisi evidenzia che la percentuale di CIO che ancora non ha considerato puntualmente le tematiche legate alla sicurezza dei dati è attorno al 17% del campione. Nella maggior parte dei casi, i CIO gestiscono la sicurezza tramite piattaforme di Mobile Device Management, attraverso le funzionalità di Remote Wipe abilitate da queste piattaforme (59%).

“Oltre al tema della sicurezza”, aggiunge Christian Mondini, Senior Research Analyst dell’Osservatorio Mobile Enterprise, “grande attenzione viene posta anche al paradigma ‘Bring Your Own Device’, che prevede di far leva su dispositivi Mobile scelti e acquistati direttamente dall’utente, che vanno poi non solo integrati con i Sistemi Informativi Aziendali e popolati con le corrette Mobile Biz-App a supporto dei processi, ma anche gestiti e tutelati, in particolare a difesa dei dati aziendali che risiedono (o transitano) suciascun Mobile Device. Il numero dei CIO che permettono l’utilizzo dei Device personali a scopo lavorativo è decisamente cresciuto: dal 20% del 2012 al 49% del 2014 e si è ridotta sensibilmente la percentuale di chi si dichiara assolutamente contrario, dal 44% del 2012 al 19% del 2014”.

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Le nuove prospettive

L’ecosistema Mobile si conferma un contesto in forte fermento, in cui l’evoluzione tecnologica è in grado di suggerire interessanti innovazioni e offrire ancora nuove prospettive di sviluppo.

Tra le soluzioni emergenti per la Mobile Enterprise troviamo quelle di Digital Signage, sistemi di comunicazione multimediale per la diffusione, principalmente all’interno di Punti Vendita, di messaggi attraverso l’utilizzo di monitor, videowall, totem interattivi, ecc. che permettono una maggiore interazione con il consumatore.

Un altro trend è rappresentato dai Mobile POS che permettono, attraverso un dispositivo hardware collegato a uno Smartphone o Tablet, di accettare pagamenti tramite transazioni con bancomat e carte di credito, eliminando il contante dalle attività sul campo.

Le soluzioni di Firma Grafometrica permettono l’acquisizione, in formato “nativo digitale”, di una firma elettronica in grado di conservare il valore legale della firma autografa (a patto di rispettare specifici requisiti normativi) e consentendo alle organizzazioni una completa digitalizzazione di tutti i processi che prevedono la raccolta di firme e la dematerializzazione dei relativi documenti.

L’universo dell‘Internet of Things, grazie a sensori, attuatori, chip biometrici, ecc., permetterà di ‘rendere intelligenti’ alcuni oggetti, dotandoli di un’identità digitale e della connessione alla rete per comunicare informazioni raccolte o ricevere istruzioni oppure comandi.

Infine, i nuovi dispositivi wearable – orologi (Smart-Watches), occhiali (Smart-Glasses) e altri oggetti indossabili dotati di display e capacità elaborativa – permetteranno di visualizzare e raccogliere informazioni, principalmente tramite applicazioni di realtà aumentata.

Mobile Enterprise: the Startup Factor

Anche quest’anno l’Osservatorio Mobile Enterprise ha svolto un’indagine sulle Startup che operano nell’ambito delle soluzioni a supporto della Mobility aziendale. Sono 145 le Startup individuate che hanno ricevuto un finanziamento da investitori istituzionali negli ultimi due anni: di queste, 15 sono italiane.

Le Startup censite possono essere raggruppate in quattro categorie:

– Startup che offrono alle aziende piattaforme di App Management, Mobile Device Management (MDM) e soluzioni di Mobile Security (20%);
– Startup che hanno sviluppato specifiche Mobile Biz-App di Sales Force Automation, Mobile CRM, Field Force Automation e Personal Productivity (49%);
– Startup che offrono piattaforme per lo sviluppo “rapido” di App personalizzate (16%);
– Startup che offrono alle aziende soluzioni innovative Hardware e Software come Mobile POS, Nuovi Wearable Device, Augmented Reality, ecc. (15%).