Mars One non è fattibile secondo il Mit

Mars One: per il Mit non si può fare

Gli scienziati del Mit di Boston ritengono che i calcoli di Mars One, il progetto per colonizzare Marte nel 2023, siano fin troppo ottimistici

Nel 2013, l’imprenditore olandese Bas Lansdorp ha dato il via ai preparativi di Mars One, la prima missione per colonizzare Marte. Al progetto, che prevede un viaggio di sola andata, hanno partecipato moltissime persone in tutto il mondo, in particolare in Cina. Purtroppo per loro, il sogno di raggiungere il Pianeta Rosso nel 2023 secondo gli scienziati è pura utopia. Secondo il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, i calcoli su cui si basa Mars One sono sbagliati.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Mars One vuole colonizzare Marte? Per il Mit è ancora troppo presto

Dalla simulazione presentata al congresso astronautico internazionale di Toronto dagli esperti statunitensi è emerso che i calcoli di Mars One sono fin troppo ottimistici. I tecnici olandesi avevano calcolato che bastassero 50 ettari di terreno per poter creare coltivazioni per il sostentamento dei coloni. Il Mit invece ritiene che il suolo necessario per far crescere gli ortaggi debba essere grande almeno 200 ettari. Inoltre, se le coltivazioni venissero effettuate all’interno dello stesso habitat in cui vivono le persone, l’enorme quantità di ossigeno prodotto dalle piante potrebbe uccidere i partecipanti di Mars One in 68 giorni.

Altro problema riguarda l’approvvigionamento idrico. Come ha sottolineato la NASA, Marte non è del tutto privo di acqua ma le tecnologie per sciogliere il ghiaccio del Pianeta Rosso non sono ancora abbastanza evolute. Per il Mit, anche i razzi previsti per portare il materiale su Marte non sono sufficienti. Mars One ritiene che 6 propulsori siano sufficienti ma gli esperti dell’ateneo di Boston sono convinti ne servano almeno 15, per un costo di 4,5 miliardi di dollari. Infine, sembra che Lansdorp abbia sottovalutato il problema dei rifornimenti di materiali e pezzi di ricambio per i coloni. I vettori-cargo potrebbero partire dalla Terra ogni 26 mesi circa e raggiungerebbero Marte solo dopo 180 giorni. Una possibile soluzione sarebbe utilizzare nuove stampanti 3D per produrre pezzi di ricambio in loco, ma al momento i primi prototipi sono ancora in fase di sperimentazione sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove sono anche state realizzate le prime coltivazioni a gravità ridotta.

Leggi anche:  OpenAI amplia la disponibilità di Memory su ChatGPT (non in Europa)

Al momento il progetto più credibile per raggiungere Marte da parte di un equipaggio umano è quello della NASA, che deve ancora risolvere il problema delle radiazioni letali. L’agenzia spaziale USA conta di raggiungere il Pianeta Rosso nel 2035 ma la colonizzazione avverrà in un secondo momento.