A Budapest 10mila persone sono scese in piazza per protestare contro la prima tassa al mondo sull’utilizzo di Internet
Per la prima volta nella storia una nazione sta per imporre una tassa sull’utilizzo di Internet. E’ successo in Ungheria, dove oltre 10mila persone sono scese in piazza a Budapest per protestare contro la nuova imposta. Il governo presieduto dal primo ministro Viktor Orban ha deciso di far pagare ai suoi cittadini 150 forint, pari a circa 0,49 euro, per ogni gigabyte. Domani, giorno in cui la legge passerà al vaglio del Parlamento, è stata organizzata una nuova manifestazione.
Gli utenti ungheresi scendono in piazza
La protesta ha raccolto il sostegno di moltissimi utenti ungheresi, che hanno invaso le strade con i propri smartphone come i manifestanti di Hong Kong. Una pagina Facebook dedicata alla tassa su Internet ha raccolto in poche ore oltre 200mila follower. I cittadini temono che l’introduzione dell’imposta possa ridurre ulteriormente la libertà di parola. Internet infatti viene considerato uno dei pochi media che non è ancora controllato dal regime di Orban. Il governo invece sostiene che i manifestati sono mossi da “isteria” immotivata, in quanto il provvedimento serve semplicemente a rimpinguare le casse dello stato.
Il commissario Ue per l’agenda digitale Neelie Kroes, che da anni combatte per la neutralità dela Rete, ha definito la proposta di legge “una vergogna per il governo ungherese”.
Recentemente diversi Paesi, come il Brasile, si sono dotati di una Carta dei diritti di Internet per proteggere la privacy dei cittadini e sancire che l’accesso alla Rete senza restrizioni è un diritto fondamentale di ogni utente. Anche l’Italia ha redatto la propria “Dichiarazione dei diritti di Internet” e oggi è iniziata la consultazione online per dare a tutti la possibilità di proporre delle migliorie al testo.