Già presente sulle Smart TV, il sistema operativo di LG approderà presto sui wearable, partendo dagli smartwatch
LG è pronta per il debutto del suo webOS sulle tecnologie indossabili. Il sistema operativo presente sulle Smart TV del produttore sudcoreano finirà presto sui nuovi dispositivi, tra cui i prossimi smartwatch che si distingueranno dal G Watch, alimentato da Android Wear. La notizia non è ufficiale ma prima che facesse in tempo a sparire, The Verge ha catturato una schermata di un sito web lanciato da LG per promuovere lo sviluppo di applicazioni webOS per smartwatch. “Sii il primo a condividere, sviluppare e realizzare il futuro con webOS SmartWatch. Sii parte dell’innovazione”. E’ questo il claim che appariva in fondo alla pagina, rimossa dopo qualche istante dalla stessa LG. Evidentemente il sito è andato online troppo presto o comunque prima che i responsabili del progetto dessero il via libera alla pubblicazione. Ma una cosa resta: LG ha uno smartwatch webOS e con tutta probabilità lo vedremo presto.
Meglio soli che Android accompagnati…
webOS, meglio conosciuto come Open webOS, è un sistema operativo basato su Linux che LG utilizza già per le sue Smart TV. In origine di proprietà di HP, era stato venduto alla LG Electronics a febbraio dello scorso anno assieme all’acquisto, per 1 miliardo di dollari, di Palm. HP aveva deciso di lasciar perdere webOS dopo il flop di una serie di smartphone e tablet, che montavano il sistema operativo. L’arrivo di LG Electronics ha risolto così un bel problema alla Hewlett-Packard. Avrà fatto bene HP a vendere? E’ presto per dirlo ma a quanto pare LG ha tutte le carte in regola per portare webOS su un livello di adozione ben più ampio, facendolo diventare l’anima pulsante di una nuova serie di gadget, partendo proprio dalla “voglia” di smartwatch che invade questo 2014. Finora l’azienda ha realizzato due orologi connessi, il G Watch e il G Watch R, che hanno entrambi Android Wear come OS. Il mini sito fantasma suggerisce quindi come LG potrebbe voler correre da sola nella gara degli smartwatch, proponendo non solo un proprio dispositivo ma anche un sistema operativo fatto in casa, seguendo la strada intrapresa da Samsung con Tizen, che sarà presente sul prossimo Gear S.