Con l’annuncio della nuova versione del sistema operativo Data ONTAP, NetApp favorisce innovative soluzioni “data fabric” per lo storage, facilita la migrazione senza problemi verso architetture virtuali e consente ai clienti di passare al cloud ibrido senza rinunciare al controllo sui propri dati, sfruttando una notevole possibilità di scelta in termini di risorse cloud
Chi utilizza veramente il cloud?
Durante l’incontro di presentazione delle nuove caratteristiche apportate al sistema operativo, in contemporanea con l’annuncio mondiale dato a Las Vegas nel corso della manifestazione NetApp Insight North America 2014, sono stati proposti numerosi esempi, in vari settori di mercato, dove vengono adottate nuove applicazioni basate su configurazioni ibride della nuvola e dove le soluzioni di NetApp hanno consentito agli utenti di creare un ponte fra la propria architettura interna e il cloud.
Tra questi sono stati citati Starbuks, che confeziona il caffè personalizzato per il cliente, in base alle sue preferenze che sono catalogate nel cloud, oppure l’ente spaziale americano NASA, che archivia file delle dimensioni di 8 terabyte in una “open source cloud computing platform”, oppure ancora una società americana di previsioni metereologiche, che tramite soluzioni cloud rileva, analizza e archivia i dati provenienti da milioni di sensori sparsi sul territorio.
Chiaramente, non sono state tralasciate aree di intervento primarie, che vanno dai settori della finanza a quelli della sanità oppure della pubblica amministrazione, ma anche quelle dell’intrattenimento, che vedono una veloce espansione dell’impiego di piattaforme cloud.
Una gestione perfetta dei dati
I cloud ibridi stanno diventando e diventeranno sempre più la colonna portante dell’IT presente nelle aziende di tutte le dimensioni.
“Grazie alla nostra tecnologia, che offre agli utenti soluzioni flessibili, agili e innovative – ha spiegato durante l’incontro Manfred Buchmann, vicepresident system engineering EMEA di NetApp – è possibile ottenere una gestione accurata dei dati anche nelle architetture cloud più sofisticate”.
Infatti, con NetApp Clustered Data ONTAP i dati presenti in una soluzione di cloud ibrido possono essere spostati liberamente tra più ambienti di calcolo per consentirne la gestione e il controllo proprio come se fossero in un data center proprietario.
“Attualmente, – ha proseguito Buchmann – l’IT sta passando da servizi statici a soluzioni più dinamiche e da installazioni di data center proprietari a piattaforme cloud private. Fino a ora le hybrid cloud non davano ancora la possibilità reale di gestire e muovere i dati in modo semplice e sicuro come quella che offriamo noi”.
NetApp Data Fabric per il cloud ibrido
Mentre il cloud continua a guadagnare spazio all’interno delle aziende, secondo NetApp per eseguire la transizione occorre collegare gli elementi di gestione dei dati di diverse parti del cloud ibrido in un sistema coerente, integrato e interoperabile.
“La nostra data fabric, – ha assicurato Roberto Patano, senior manager system engineering di NetApp Italia – favorisce la gestione coerente dei dati e consente il trasferimento perfetto delle informazioni fra diverse parti del cloud. Inoltre, con le nostre soluzioni, le imprese potranno applicare una serie di policy e servizi coerenti ai dati presenti nel cloud ibrido, senza alcun legame con i provider scelti per applicazioni, tecnologia o infrastruttura cloud”.
La nuova versione di NetApp Data ONTAP è in grado di migliorare disponibilità, performance ed efficienza delle organizzazioni IT di qualsiasi dimensione. Infatti rende possibile cogliere pienamente la possibilità di virtualizzare nei cloud ibridi anche lo storage, mantenendo il pieno controllo e potendo gestire la movimentazione dei dati senza alcuna interruzione operativa.