La diffusione di conoscenza come segno distintivo del nuovo software vendor, nato dalla fusione di ORSYP con il player globale austriaco
Quando si parla di IT Operations, uno dei punti di riferimento fondamentali a livello globale è ORSYP, che si è recentemente unita ad Automic dando vita a Automic Software in Italia, per proporre al mercato italiano la più completa piattaforma al mondo di automazione. Automic non solo risponde alle esigenze di mercato con soluzioni all’avanguardia, ma è anche promotrice della cultura dell’innovazione. Nel distretto parigino de La Defense – cuore del business della capitale – ha sede il prestigioso Automic Consulting (in precedenza ORSYP Consulting), dedicato alla consulenza informatica ai clienti. Seguendo una linea di continuità con la strategia ORSYP di investire in creazione e promozione della conoscenza, Automic vuole sviluppare a sua volta le attività dell’Istituto, confermandone la posizione di prestigio all’interno della propria vision. Per conoscere meglio questa realtà, un’eccellenza tra le pochissime – se non l’unica – nel campo delle IT Operations, abbiamo incontrato Gerald Audenis, General Manager degli Automic Labs, entità di cui fanno parte sia l’Istituto che due altri soggetti collegati, l’Automic Consulting e l’Automic University (IT Training Center). “Vi è una profonda trasformazione in atto nelle IT Operations, le quali non sono più viste come un semplice ‘strumento’ per conseguire gli obiettivi aziendali, ma al contrario come un fattore strategico essenziale per il successo del business, e che come tale va gestito nel migliore dei modi”, spiega Audenis. L’IT è infatti sempre più al centro di ogni azienda, a prescindere dal settore e dalle dimensioni. Per questo, il sistema informativo va considerato esso stesso come qualcosa da industrializzare, in modo che soddisfi precisi standard di efficienza e raggiunga obiettivi prefissati e misurabili. “Tra i parametri che le IT Operations devono soddisfare vi sono quelli relativi a Quality of service, performance ed efficienza. L’Istituto cerca di andare oltre la semplice vendita di un prodotto o di un servizio ai clienti. La nostra ambizione è costruire e condividere una cultura comune, promuovere l’innovazione e consolidare la posizione d’avanguardia che deteniamo in questo settore”.
Lean, l’azienda snella nelle IT Operations
In particolare, al centro della vision dell’Istituto vi è il tema del Lean Management per promuovere l’eccellenza dei sistemi informativi. Lean, letteralmente “snello”, è il metodo di produzione aziendale su cui Toyota ha costruito, nel secondo dopoguerra, il proprio successo nell’automotive, ottenendo risultati sbalorditivi con una netta superiorità sui competitor occidentali. Tutto ciò, in condizioni di grave mancanza di risorse e nel contesto di un paese uscito sconfitto dalla guerra. “Abbiamo pensato di ispirarci al modello Toyota, prosegue Audenis, perché il mondo del manufacturing presenta significative similarità con il nostro, a parte le ovvie differenze, ed offre insegnamenti preziosi. Il problema dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse è centrale in entrambi gli ambiti, così come il capacity management e l’ottimizzazione dei sistemi aziendali. L’idea di base del Lean Management, che abbiamo adottato anche noi, è allo stesso tempo semplice e profonda: fare di più, con meno, orientando tutto in base a ciò che produce valore per il cliente”. La gestione più razionale possibile delle risorse è sempre stata al centro del dibattito nel mondo manifatturiero. Divenne un problema cruciale anche nel settore IT qualche anno fa, quando è iniziata la crisi economica globale. Allora le aziende cominciarono a trovarsi in difficoltà. Invece di espandere la propria infrastruttura informatica, cercarono nuovi modi di ottenere il massimo da quanto avevano.
Gestire il caos: rendere semplice la complessità
“Altri principi del Lean Management che abbiamo adottato sono ad esempio il just-in-time, l’eliminazione degli sprechi di qualunque tipo, e l’automazione dei processi, intesa come la realizzazione dei sistemi tecnologici più adeguati per fornire gli strumenti giusti alle persone giuste. Nel nostro caso, ciò significa garantire informazioni accurate e aggiornate al management di un’azienda, in modo che sia possibile prendere le decisioni migliori per orientare il business. Questo è uno degli elementi del metodo Lean che abbiamo applicato all’IT, trasformando la complessità dei sistemi in semplicità di gestione delle IT Operations”. Tale approccio dovrebbe essere centrale nella vita quotidiana di un’azienda, ma forse se ne coglie ancor meglio l’importanza se si pensa alle nuove tecnologie che stanno emergendo ora, in primo luogo cloud, big data e mobility, con le sfide che pongono alla qualità e alla disponibilità del dato. Nell’ottica dell’automazione, l’orientamento all’efficienza e il continuo sviluppo tecnologico vanno visti come sostegno all’attività umana, invece che come sovrapposizione a essa. Nulla infatti può sostituire l’intelligenza e la creatività dell’uomo. Ciò che occorre fare è adeguarsi ai cambiamenti e alle evoluzioni dei sistemi, per trarre da essi il massimo profitto. “Probabilmente, non si arriverà mai al 100% di automazione. La tecnologia ha senso solo se viene costruita intorno all’elemento umano. Vogliamo delegare alle macchine l’esecuzione di compiti ripetitivi, poco adatti a stimolare la creatività del nostro cervello. In sostanza, vogliamo liberare risorse da destinare ad attività innovative, a maggior valore”.
Miglioramento continuo
L’utilizzo ottimale di tutte le risorse è un obiettivo al quale tendere, ma naturalmente c’è sempre la possibilità di migliorare. Grazie al continuo dialogo con i clienti, Automic offre al mercato le soluzioni migliori per rispondere alle esigenze attuali e propone innovazioni per alimentare ulteriormente il circolo virtuoso, grazie anche al programma dei Solution Partner che collaborano con l’azienda contribuendo al miglioramento di prodotti e servizi. “Fa parte del metodo Lean anche capire ciò che il mercato richiede, e offrire valore aggiunto, prosegue Audenis. Oltre a questo, occorre però analizzare l’area degli sprechi. Abbiamo adottato un KPI chiamato Overall Equipment Efficiency, che integra parametri di qualità, performance e disponibilità. Insieme a un gruppo di clienti abbiamo poi applicato questo principio Lean all’interno dei processi IT, ottenendo risultati assolutamente positivi”. Altro aspetto fondamentale è il benchmarking, ovvero la comparazione sia tra i risultati aziendali attesi e quelli reali, sia con i competitor, al fine di avere punti di riferimento per sapersi orientare meglio nella gestione del business, acquisendo consapevolezza delle proprie aree di miglioramento. I casi di successo sono ugualmente utili in vista del miglioramento. “In questo senso parliamo di KPI, di metriche e di best practice, ma anche di criteri di qualità, disponibilità e performance, in una parola, di efficienza. Tutta la conoscenza prodotta costantemente attraverso la pratica e la riflessione in questa materia va anche diffusa, così da creare una cultura condivisa all’interno delle IT Operations. Abbiamo promosso, tra le altre cose, la pubblicazione di diversi white paper e analisi di settore”.
Serious Game: Automic “Trivial Pursuit”, IT Editions
Per rendere più ‘leggero’ e al tempo stesso accattivante il passaggio alla fase divulgativa, l’Istituto ha anche pensato alla formula del gioco. Esistono ormai sei edizioni del Trivial Pursuit™ di Automic, su temi rilevanti per le IT Operations. Le edizioni riguardano rispettivamente Cloud Computing, Lean IT e performance, gestione delle IT Operations, gestione dei servizi e della SI, gestione dei progetti. Gli argomenti trattati nelle diverse edizioni sono vari, e includono Big Data, cloud, IaaS, data center, sicurezza, virtualizzazione, Six Sigma, agilità, efficienza e molto altro. Così, la preparazione dei giocatori viene testata con domande come “Per cosa sta la X in XaaS?”, “Nel 2012, quale compagnia americana possedeva la più grande infrastruttura cloud?” e “Quale framework Java proposto in Microsoft Azure consente alle applicazioni di lavorare con petabyte di dati?”. “Per noi, prosegue Audenis, il concetto alla base dell’attività ludica per imparare cose nuove è semplice ma funziona: se, come azienda, vuoi davvero che la trasformazione in corso all’interno delle tue IT Operations abbia successo, tu stesso dovresti prendere parte al grande gioco per rinnovarle e infondere nuova linfa nel business”.
Le IT Operations di domani
Cultura e vision dell’Istituto fanno tesoro degli insegnamenti del passato per elaborare nuove strategie per l’oggi e per il domani. Il futuro sembra essere già ora sempre più “social”, con le nuove tendenze dell’IT che spingono verso una maggiore collaborazione e la creazione di community globali. Connettere sistemi differenti, acquisire una visione più completa del business in tutte le sue articolazioni e gestire informazioni in tempo reale per adattarsi alle evoluzioni del mercato sono tra le caratteristiche vincenti dei prodotti che ORSYP e Automic propongono. Questi stessi elementi sembrano incorporati anche nella vita dell’Istituto, che mira a espandere le proprie attività allargando al contempo gli orizzonti della ricerca. “Pensiamo a un ampliamento del nostro ecosistema, con la crescita di community all’estero e una sempre maggiore connessione tra l’Istituto e i clienti. Lo scambio di esperienze sarà fondamentale per elaborare una visione a 360° di come sta evolvendo il business, ottenendo preziosi insight dai nostri clienti e partner, mentre spetta a noi proporre soluzioni per anticipare le esigenze future. La leadership dell’Istituto e del nuovo soggetto nato dalla fusione con Automic contribuirà a spostare in avanti gli standard di eccellenza nel campo delle IT Operations, confermandone il ruolo centrale nelle aziende di domani”.