Il World Quality Report 2014 evidenzia che la maggior parte del budget per il testing è ora dedicato allo sviluppo di nuovi progetti: per i CIO la priorità è l’IT transformation rispetto all’IT maintenance
Capgemini, uno dei più importanti fornitori mondiali di servizi di consulenza, tecnologia e outsourcing, e Sogeti, la sua divisione specializzata in servizi professionali, hanno presentato i risultati della sesta edizione del World Quality Report. Lo studio annuale, pubblicato in collaborazione con HP, che esamina lo stato delle attività di testing in vari comparti dell’industria e aree geografiche, ha evidenziato che per la prima volta la maggior parte del budget IT assegnato a Testing e Quality Assurance (QA) (52%) viene speso per ampliare il panorama IT, per esempio sviluppando nuove applicazioni mobile e sistemi big data, piuttosto che per la modernizzazione e per il mantenimento dei sistemi e delle applicazioni legacy. Il rapporto sottolinea inoltre come, con la crescente importanza della qualità delle applicazioni e affrontando la complessità IT associata con i social, mobile, analytics, cloud e Internet of Things, le attività di testing e quality assurance sono riconosciute come una funzione chiave per il business.
Lo studio di quest’anno, che si basa su 1.543 interviste a CIO, responsabili IT e direttori dell’area testing provenienti da 25 Paesi, rileva che la percentuale di spesa per il testing nel budget IT è in costante aumento poiché una maggiore attenzione viene posta sulla qualità e affidabilità delle applicazioni e sulla user experience in generale. Con la rapidità e la portata dei feedback provenienti dai social e dai media online, le grandi aziende sono diventate più consapevoli dell’impatto dannoso che eventuali errori nelle applicazioni provocherebbero alla reputazione aziendale e al valore del brand. La spesa media in percentuale per QA del budget IT complessivo è passata dal 18% nel 2012 al 23% nel 2013, arrivando al 26% nel 2014 (nel Sud Europa e in Italia l’investimento QA per quest’anno toccherà il 20%). La quota di budget per il testing è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, con una previsione che raggiunga il 29% entro il 2017 (22% in Italia).
La crescente attenzione al testing è guidata dallo sviluppo di nuovi progetti e dalla digital transformation
Il testing di nuove applicazioni rappresenta ormai la quota maggiore (52%) dei budget complessivi per il testing, con un incremento rilevante rispetto al 41% del 2012. Questa crescente attenzione sui nuovi progetti connessi alla digital transformation si riflette nella ripartizione dei budget di testing dove il 40% è assegnato a progetti di sviluppo in ambito Big Data & Analytics e il 27% per nuove iniziative cloud (in Italia, si riscontra una forte attenzione per il testing di nuovi progetti su cloud con il 35% del budget allocato). Questi programmi di trasformazione non solo stanno richiedendo practice di testing e offerte di servizi ancor più specializzati, ma anche competenze più qualificate. Ciò è dimostrato da un aumento significativo della percentuale di budget speso per le risorse umane che oggi rappresenta oltre un terzo del bilancio per il testing (35%), con un aumento del 23% dal 2013.
Marco Bonanni, responsabile della Global Service Line del Testing di Capgemini Italia, dichiara: “Il testing come attività sta diventando sempre più business critical per le aziende che devono confrontarsi con forze di mercato esterne che guidano la trasformazione digitale. Queste forze di mercato includono i cambiamenti nel comportamento dei clienti, una maggiore competizione globale, la necessità di fornire un’esperienza all-channel, la rapida adozione dei canali social, un aumento dei volumi di dati e l’evoluzione delle tecnologie come cloud e mobile. Chi leggerà il report noterà che le organizzazioni che si occupano di Testing sono focalizzate per trarre vantaggio da queste nuove dinamiche di mercato e fornire un valore di business tangibile nel più breve tempo possibile, ottimizzando i costi di testing stesso”.
Raffi Margaliot, Senior VP e General Manager, Application Delivery Management di HP aggiunge: “I CIO sono continuamente sotto pressione per garantire un’eccezionale user experience generale, che è un elemento fondamentale di fedeltà e valore del brand. La disponibilità da parte dell’utente a tollerare problemi per la sicurezza delle applicazioni, problemi di usabilità o di prestazione o per una user experience incoerente tra i diversi canali si è molto ridotta e ha avuto un impatto significativo sull’importanza e la disciplina del Testing e Quality Assurance (QA )”.
Mentre le organizzazioni si concentrano sulla rapidità del time-to-market, l’efficienza e l’agilità di business rimangono ancora una sfida
Con la pressione sui CIO per ridurre il time-to-market, lo studio evidenzia come diverse organizzazioni hanno adottato e implementato metodologie di delivery più agili . Oltre nove organizzazioni su dieci (93%) intervistate usano metodologie agili nello sviluppo di nuovi progetti (con un aumento dell’83% nel 2013). Ma nonostante questa crescita, molte aziende stanno ancora affrontando alcune sfide come la mancanza di un approccio agile e consolidato al testing (61%), la difficoltà ad applicare la testing automation all’approccio agile (55%) e la mancanza di disponibilità di strumenti di testing agili adeguati (42%).
Le soluzioni cloud-based sono in aumento per l’ottimizzazione dei costi
La riduzione dei costi rimane ancora una priorità per l’IT e poiché le aziende cercano di limitare i costi per l’infrastruttura di test, c’è stato un aumento nell’uso della virtualizzazione e nell’adozione di soluzioni SaaS. Dopo un calo nel 2013, l’adozione del cloud per l’hosting e il testing di applicazioni è tornato a crescere. Il testing nel cloud è aumentato dal 24% dello scorso anno al 32% nel 2014 e si stima una crescita al 49% entro il 2017.
L’ambito multi-canale richiede un testing di elevata qualità tra cui la verifica della sicurezza e delle prestazioni
Il testing sta diventando sempre più importante in quanto i consumatori si aspettano una user experience coerente nell’utilizzo di applicazioni multi-canale e di dispositivi in un mondo “always-on”. La ricerca mostra che la sicurezza (59%) e le prestazioni (57% – in Italia il 63%) sono le aree principali per la migrazione delle applicazioni su Cloud e che la sicurezza rimane un fattore cruciale nel testing di applicazioni mobili (54%). Tuttavia si riscontra ancora una problematica nel mobile testing in quanto quattro intervistati su dieci hanno dichiarato di non avere abbastanza tempo per testare adeguatamente le loro soluzioni mobile.