Sembra che la mania dei selfie, in alcuni casi considerata un vero e proprio disturbo mentale, mostri i primi segni di cedimento: insieme a tante iniziative collaterali e a segni di insofferenza mostrati a più riprese i giorni scorsi anche dai Vip, nasce un fronte di ribellione negli Stati Uniti chiamato Anti-Selfie Movement
La febbre degli autoscatti con lo smartphone, condivisi a tutti i costi sui social network, ha rapidamente contagiato tutti indistintamente, star del cinema (celebre il selfie da Oscar e il recente autoscatto di Will Smith con la Torre di Pisa) e capi del governo, Obama in testa.
Nel bene e nel male, un fenomeno globale
Se dei selfie in alcuni casi si è fatto un uso “positivo”, come nella campagna #nomakeupselfie per la ricerca contro il cancro o “Scatti di energia” contro il tumore ovarico, oppure nel caso della donna che si è salvata dall’ictus grazie ad un autoscatto, in molte altre situazioni l’ossessione per il selfie ha portato ad un pericoloso calo di autostima.
La ricerca del selfie perfetto sembra diventata così importante che sono nate anche app volte a facilitare l’autoscatto, così come gadget ad hoc come i “selfie stick”, una sorta di prolunga del braccio, che si connette al cellulare via bluetooth, oppure il drone che fa i selfie.
L’insofferenza dei Vip
Ecco perché era questione di tempo, ma prima o poi era naturale che accadesse: il movimento Anti-Selfie nato negli Stati Uniti parla chiaro: “E’ tempo di essere Unselfie”. Basta sovraesporsi”. Per veicolare il suo messaggio ha aperto un sito e diversi profili su vari social network, tra cui Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.
Segni d’insofferenza al selfie erano già manifesti nel cortometraggio Aspirational, del regista Mattew Frost, nel quale Kirsten Dunst si schiera contro la mania dei fan di scattare selfie con le star, a discapito del contatto umano genuino. Pare che anche Leonardo Di Caprio abbia rifiutato una foto con una fan nel giorno del suo compleanno.
Anche in Italia, dove si scattano milioni di selfie al giorno, qualche mese fa è partita la campagna #setiselfieticancello . Chissà se sarà l’inizio della fine, per la domanda che tutti almeno una volta avremo sicuramente sentito: “Puoi taggarmi su Facebook?”. La stessa domanda che le fan di Kirsten Dunst nel video rivolgono alla star, ossessionate unicamente dall’idea di ottenere un attimo di celebrità.