L’innovazione è fondamentale per realizzare prodotti complessi come i treni ad alta velocità
Le operazioni rigorose di collaudo, la manutenzione in esercizio, i test statici e dinamici e l’accurata progettazione e industrializzazione – dalla carpenteria alla verniciatura, dall’assemblaggio agli allestimenti – conferiscono ai veicoli AnsaldoBreda un elevato grado di affidabilità e disponibilità.
Un portafoglio prodotti costituito da una gamma completa di rotabili: treni ad alta velocità, regionali, suburbani e intercity, metropolitane leggere e pesanti, metropolitane driverless, tram. Non solo. Con un elevato livello tecnologico in campo elettronico e nell’ambito della componentistica meccanica e con i suoi treni che operano in quattro continenti, muovendo ogni giorno milioni di persone in sicurezza, AnsaldoBreda è una delle più importanti aziende nell’ambito del trasporto ferroviario.
Per conoscere più da vicino l’evoluzione del ruolo del CIO e l’impatto dell’ICT sul business, abbiamo girato alcune domande a Gianpaolo Valente, chief information officer di AnsaldoBreda.
Data Manager: Qual è il contesto aziendale di AnsaldoBreda?
Gianpaolo Valente: AnsaldoBreda è la società di Finmeccanica specializzata nella costruzione di materiale rotabile tecnologicamente avanzato. AnsaldoBreda nasce dalla fusione tra Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni Ferroviarie, due aziende eredi della tradizione italiana nel settore dei veicoli su rotaia. Tale fusione ha consentito l’integrazione della competenza elettrica con quella meccanica, rendendo AnsaldoBreda capace di progettare e costruire in autonomia un prodotto completo.
L’azienda, costituita nel 2001, è oggi articolata negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo ed è presente anche in Spagna e negli Stati Uniti. Innovazione e versatilità caratterizzano i veicoli AnsaldoBreda: i tram Sirio, le metropolitane driverless, i treni regionali e quelli ad alta velocità (tra cui il nuovissimo Frecciarossa1000, il treno più veloce in Europa, capace di raggiungere 400km/h) sono la risposta tecnologica di AnsaldoBreda al contemporaneo significato dato al “viaggio”, sia esso di breve, media o lunga percorrenza. Affidabilità e responsabilità sono le linee guida che ci consentono ogni giorno di ideare, progettare e produrre veicoli che corrono sui binari che attraversano tante città del mondo. Sostenibilità e sicurezza sono i principi che ci motivano nel lavoro quotidiano per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Realizzare treni e metropolitane offre ai circa 2.400 dipendenti la possibilità di contribuire a rendere il viaggio sempre più un’esperienza piacevole e confortevole oltre che sicura ed ecologica: la voglia di sfruttare al meglio questa possibilità è proprio alla base delle scelte tecnologiche ma anche strategiche e organizzative di AnsaldoBreda.
Come sono organizzati i sistemi informativi?
La struttura dell’ICT di AnsaldoBreda mantiene essenzialmente il presidio delle attività afferenti la governance e il demand management dei sistemi informativi, mentre affida in outsourcing a Selex-ES l’erogazione operativa. La struttura dei sistemi informativi è inserita al secondo livello dell’organizzazione a riporto diretto del CFO e impiega undici risorse a tempo pieno che sono suddivise essenzialmente in tre aree nevralgiche. La prima è l’Area Demand che gestisce tutti i processi aziendali eseguiti negli ambienti SAP e MES. La seconda è l’Area Infrastruttura che governa i sistemi di networking, il CED, la security ICT, il sistema di printing e la Telefonia mobile/fissa. La terza è l’Area ICT che gestisce tutti i processi tecnici legati all’engineering e al ciclo di sviluppo prodotti (sistemi PLM, CAD, CAE, CAM).
Infine, la governance ICT è esercitata dalla sede di Napoli da dove sono erogati il grosso dei servizi.
Quali sono i principali progetti realizzati e quelli futuri?
I progetti, su cui ci siamo sempre focalizzati come ICT di AnsaldoBreda, seguono fondamentalmente tre direttrici: supporto al business, iniziative di corporate e razionalizzazione costi/miglioramento dei servizi.
Nell’area di supporto al business, abbiamo fatto importanti investimenti nel sistema PLM e la relativa integrazione CAD, nel classificatore di componenti, nel consolidamento dell’utilizzo del sistema SAP e l’introduzione di nuovi moduli quali il customer service e il timesheet oltre al relativo rollout per la sede USA, nel consolidamento del manufacturing execution system (MES), nell’introduzione della web-tv.
Per le iniziative corporate, abbiamo principalmente realizzato investimenti in area security ICT, nel disaster recovery e in ambito IT audit. Nell’ultima area, relativa alla razionalizzazione dei costi e al miglioramento dei servizi, abbiamo completato la virtualizzazione del CED, adottato sistemi di unified communication e telepresence, introdotto nuovi sistemi di printing con l’ausilio di badge, razionalizzato i costi in ambito di telefonia fissa e mobile, e in tutti questi casi siamo riusciti a ottenere una riduzione di costi di quasi il 50%. Infine, in relazione ai progetti futuri sicuramente proseguiremo, seguendo le direttrici indicate, ma di sicuro avremo sempre un occhio attento alle opportunità che ci vengono offerte dall’innovazione tecnologica.
Come vede lo scenario IT sia dal punto di vista tecnologico sia organizzativo?
L’ICT ha un forte impatto sulle scelte aziendali e sul modo di poter creare nuovo “business” e lo avrà sempre di più. Mi aspetto che i cambiamenti più rilevanti possano arrivare dall’Internet of Everything, dai big data, dalle smart machine e dalle stampanti 3D. Su questi argomenti credo che i CIO dovranno cercare di cogliere le opportunità per portare vantaggio alla propria azienda, il tutto senza dimenticare le problematiche di sicurezza legate a tali argomenti. Da un punto di vista organizzativo e culturale, l’ICT deve contribuire all’innovazione e alla strategia aziendale, superando la divisione classica tra IT e business per focalizzarsi sugli aspetti di governo, di allineamento al business e di processo.
Il ruolo del CIO si è evoluto molto negli ultimi anni, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
Il ruolo del CIO e dell’ICT è decisivo per un’azienda che punta all’innovazione e alla crescita del business. La sfida dei CIO, soprattutto in Italia, è quella di non far percepire l’IT come un fornitore di tecnologia e di soluzioni e quindi un puro costo, ma il CIO deve avere la capacità di essere una leva per il raggiungimento degli obiettivi coerenti con la strategia aziendale. Sarà sempre più fondamentale un allineamento con le funzioni di business al fine di rendere visibile il valore apportato dall’ICT.
Non solo. Il CIO, in un periodo contingente di riduzione degli investimenti, deve essere in grado di adottare e adattare le soluzioni alle strategie e per fare ciò deve avere sia competenze verticali sulle soluzioni tecniche e di processo sia trasversali sui processi di change management, di project management e di analisi economica che governano la produzione e la distribuzione.
GIANPAOLO VALENTE
Nato a Benevento nel 1973, laureato in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Salerno, ha conseguito il Master EMIT (Executive Master in IT Governance & Management) presso la LUISS Business School. Gianpaolo Valente ha maturato esperienze in società di consulenza ICT come AtosOrigin e Capgemini, dove ha partecipato e gestito con successo molti progetti IT, prima di arrivare nel 2007 in AnsaldoBreda, dove ricopre il ruolo di CIO dal 2012 con la responsabilità della gestione dei sistemi informativi, di telecomunicazione, di conferencing e di printing aziendali.