Anonymous si è schierata al fianco dei manifestanti di Hong Kong che chiedono la democrazia. Gli hacker minacciano di bloccare i server di Pechino
Dopo aver appoggiato la protesta in Brasile contro la corruzione legata ai Mondiali di Calcio 2014, Anonymous questa volta si è schierata con gli studenti di Hong Kong, scesi in piazza per chiedere al governo cinese una maggiore libertà di espressione e la possibilità di eleggere i propri candidati democraticamente. La posizione di Anonymous si è indurita dopo che l’esecutivo guidato da Leung Chun-ying, considerato dai manifestanti una marionetta nelle mani di Pechino, ha annullato l’incontro con i leader del movimento di protesta perché non avrebbe portato a un risultato costruttivo. Gli studenti, che utilizzano l’app FireChat per evitare la censura, accusano invece il governo di Hong Kong di “non essere mai stato sincero nel voler ascoltare le preoccupazione del popolo”.
Anonymous minaccia Pechino e il governo di Hong Kong
Con un altisonante post su Pastebin gli ethical hacker, che tra le loro file contano anche militanti giovanissimi, avevano minacciato la polizia locale e oggi hanno minacciato Pechino e il governo dell’ex colonia britannica di oscurare i i loro siti web e di diffondere migliaia di indirizzi e-mail delle autorità. Inoltre Anonymous, che in passato ha messo in difficoltà anche il sistema informatico delle istituzioni italiane, afferma di essere pronta a bloccare i server governativi cinesi attraverso un massiccio attacco DDoS.
“Cina, non ci puoi fermare. – recita il comunicato degli hacker – Ti saresti dovuta aspettare (la nostra azione) quando hai abusato dei tuoi poteri contro i cittadini di Hong Kong”.