Wikileaks ha diffuso dei documenti che confermano che l’intelligence italiana ha usato i programmi di FinFisher per violare la privacy online
Arrivano nuove conferme che il web non è quello spazio libero che tutti pensavamo. Wikileaks ha rilasciato nuovi documenti segreti ottenuti tramite l’utilizzo del programma Spy Files. Il gruppo di ethical haker guidato da Julian Assange, che in passato ha diffuso i fascicoli segreti del segretario di Stato USA Henry Kissinger, ha dimostrato che diverse agenzie governative hanno utilizzato i programmi di spionaggio dell’azienda tedesca FinFisher per controllare le conversazioni in Rete di giornalisti, politici e altri personaggi ritenuti scomodi. Dai documenti è emerso che anche l’intelligence italiana ha utilizzato i software FinFisher Relay e FinSpy Proxy per attività di spionaggio. Gli OO7 nostrani pare abbiano speso più di 1,5 milioni di euro per invadere la privacy dei cittadini.
“FinFisher continua a vendere (…) ad alcuni dei peggiori regimi di tutto il mondo. Il Governo Merkel a parole si dichiara preoccupato per la privacy, ma nei fatti agisce altrimenti. Perché continua a proteggere FinFisher?”, ha dichiarato Assange.
Wikileaks, Dotcom e Snowden uniti contro il Presidente della Nuova Zelanda
Oltre ad aver diffuso i nuovi file che documentano lo spionaggio internazionale operato attraverso i servizi di FinFisher, Julian Assange pare si sia schierato a fianco di Kim Dotcom nella sua personale battaglia politica contro il capo del governo della Nuova Zelanda, John Key. Il fondatore di Megaupload, che come da programma è stato portato in tribunale dalle Major cinematografiche, pare abbia reclutato anche il whistleblower Edward Snowden, che potrebbe trovare asilo politico in Svizzera, e il giornalista del Datagate Glenn Greenwald, che con il sito Intercept continua a denunciare le ingerenze dei governi nella privacy dei cittadini. Dalle voci che circolano in Rete i quattro difensori di un Internet libero parteciperanno ad una conferenza in cui si faranno portavoce di un movimento opposto a quello di Key, che qualche tempo fa si è detto favorevole allo spionaggio di massa.