La sonda Rosetta, a 10 anni dall’inizio della sua missione, si prepara ad atterrare per la prima volta su una cometa. Gran parte della sua tecnologia è Made in Italy
La missione della sonda spaziale Rosetta, il cui compito è quello di studiare la composizione delle comete, compie 10 anni. In una decade, il sistema realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che attraverso il satellite Sentinel 1A vigilerà dall’alto sui terremoti, ha viaggiato per 405 milioni di chilometri. Nel 2008 la sonda ha sorvolato l’asteroide Steins e due anni dopo il Lutetia. La parte più importante del sua missione è però iniziata solo l’8 agosto scorso, quando Rosetta ha avviato le procedure per l’invio di un lander sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Le analisi della sonda sulla composizione della “stella cometa” serviranno a meglio comprendere come si è formato il nostro sistema solare, che è circa 95 milioni di anni più vecchio della nostra Luna.
Rosetta, un gioiello di tecnologia Made in Italy
Gran parte dei sistemi utilizzati da Rosetta sono stati progettati in Italia. Alla realizzazione della sonda hanno partecipato l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che presto spedirà sulla Stazione Spaziale Internazionale il suo primo astronauta donna, INAF, Selex ES, Telespazio e Thales Alenia Space, che ha realizzato il primo dimostratore di rientro atmosferico europeo, e diversi atenei come il Politecnico di Milano, l’Università di Padova e la Parthenope di Napoli. Tra i dispositivi messi a punto in Italia ci sono lo spettrometro di massa Virtis che studierà il nucleo della cometa, il sistema SD2 che raccoglierà campioni di rocce e le tecnologie Giada che analizzerà la chioma del corpo celeste. Anche i sistemi Osiris e Wac, il cui compito sarà quello di fotografare la cometa e di gestire le fasi atterraggio del lander, e le celle solari che alimentano Rosetta sono state sviluppate nel nostro Paese.