Una decisione dettata dai risultati nel continente, deludenti secondo l’azienda. “Ma per il resto dei mercati non ci saranno problemi”
Stop alle vendite di portatili in Europa, Chromebook inclusi, per Samsung. La scelta è stata formalizzata in un comunicato diffuso ieri dove si leggono i motivi che hanno portato a fermare la vendita di laptop nel nostro continente: “Ci adattiamo velocemente alle necessità e alle domande del mercato – si legge nella nota – in Europa non continueremo a vendere portatili, inclusi i Chromebook, almeno per il momento. E’ una scelta che riguarda solo quella regione e non riflette necessariamente le condizioni di altri mercati. Continueremo a valutare caso per caso, ogni condizione, per effettuare correzioni e aggiustamenti di rotta e mantenerci competitivi nelle categorie emergenti nel panorama dei PC”. Insomma si tratta di una serie di spiegazioni che non prevedono rettifica, anche se solo temporanee e dipendenti dalle scelte dei consumatori.
Mercato difficile
E’ però evidente che se Samsung non venderà più portatili nella nostra regione, difficilmente i profitti nel settore aumenteranno, almeno nel continente; e in assenza di numeri positivi non sembra esservi possibilità per un ripensamento. Siamo davanti all’evento finale di una storia d’amore che in realtà non è mai sbocciata, vedi l’esempio fallimentare del Chromebook. Sebbene le vendite dei computer si siano stabilizzate, assorbendo l’urto dei tablet, tra i grandi nomi dell’industria hi-tech Samsung è solo l’ultimo a lamentare scarsi risultati nel settore. Di recente Toshiba ha rivelato i piani per ridurre la produzione, e di conseguenza la vendita, di PC per i consumatori finali, approcciandosi con maggiore convinzione e interesse al mercato aziendale, con la fornitura di macchine ad-hoc per imprese ed uffici. Sony qualche mese fa aveva annunciato l’abbandono del brand Vaio, poi rinato con un’iniziativa giapponese indipendente, e il successivo ripensamento nel settore computer. La scelta di Samsung sembra essere strettamente relazionata all’insuccesso di alcuni modelli su cui la coreana puntava, anche in Europa. Un esempio è proprio il Chromebook ma anche la serie Ativ.