Dal cloud computing in arrivo gli e-lab, i laboratori virtuali per studiare, esercitarsi e fare esami, accedendo dal proprio pc. Il progetto realizzato da Sapienza, IBM e Cineca
Laboratori virtuali dove svolgere attività didattica collegandosi con il proprio dispositivo da qualsiasi luogo: questa è l’idea sviluppata e sperimentata alla Sapienza nel progetto E-lab condotto in collaborazione con il Cineca e IBM Italia.
I risultati sono stati illustrati il 16 settembre presso l’Ateneo alla presenza del Rettore Luigi Frati, del Presidente del Centro InfoSapienza Tiziana Catarci, del Vice Presidente di IBM Italia Biagio De Marchis e del direttore generale di Cineca Marco Lanzarini.
Il punto di partenza del progetto è che qualsiasi aula o sala dell’Ateneo può diventare un ambiente informatizzato; se e quando necessario, può essere cioè trasformata in un laboratorio virtuale, secondo le esigenze di un particolare corso di studio.
I vantaggi di questa soluzione sono notevoli, sia per gli studenti, che per i docenti. Gli studenti non dovrebbero più comprare computer potenti per eseguire software “pesanti”, o investire molto tempo a configurare gli ambienti necessari ai corsi, o spostarsi dall’aula per raggiungere il laboratorio. I docenti, d’altra parte, potrebbero mostrare più facilmente software, strumenti, tecnologie, concetti agli studenti e guidarli “in diretta” al loro uso corretto. Le università non dovrebbero più destreggiarsi con un numero limitato di laboratori per coprire le numerose richieste, né sostenere i costi necessari per attrezzarne di nuovi.
“Il progetto e-lab – ha dichiarato il presidente del Centro InfoSapienza Tiziana Catarci – è un esempio di come la disponibilità di infrastrutture tecnologiche avanzate, tra cui appunto il cloud e le reti permette di progettare applicazioni e servizi estremamente innovativi, in particolare in favore degli studenti, per realizzare una didattica innovativa non solo nei contenuti, ma anche nelle modalità di erogazione/fruizione”.
Il progetto si basa sull’applicazione del modello cloud computing (cloud è la “nuvola”, ovvero l’insieme dei server presenti sulla rete per offrire i servizi) alla didattica universitaria con una tecnologia Virtual Desktop Infrastructure (VDI) che permette di realizzare un modello di “Bring Your Own Device” (BYOD) per i dispositivi degli studenti.
“Siamo fieri di essere partner tecnologico di un progetto che vede protagonisti due eccellenze italiane del mondo universitario e della ricerca scientifica” dichiara Biagio De Marchis, Vice Presidente di IBM Italia.”Qui è lo studente il principale attore del processo di apprendimento che può avvenire in qualsiasi momento e in qualunque luogo, secondo il paradigma ‘anytime/anywhere’, oggi più che mai esigenza e modello di vita dei nostri ragazzi. Che il Cloud Computing sia il futuro per l’erogazione dei servizi è un dato di fatto. E che, con questo progetto, diventi anche lo strumento per un nuovo modo di insegnare e di imparare, aprendo la strada a nuovi traguardi per il mondo accademico e scientifico, semplicemente ci entusiasma.”
“Cineca è orgoglioso di aver contribuito al progetto con le proprie competenze e tecnologie”, sottolinea il direttore generale di Cineca Marco Lanzarini, che aggiunge: “al termine della seconda fase della sperimentazione con Sapienza, il progetto potrà essere esteso agli altri Atenei consorziati: supportare la comunità della ricerca del nostro paese, mettendo a fattor comune le potenzialità di cui disponiamo, rappresenta la missione stessa del Consorzio”.
La sperimentazione, condotta nell’anno accademico 2013-2014 con il coinvolgimento di studenti del primo e secondo anno di Ingegneria Informatica, sarà estesa a partire dal mese di settembre anche ai corsi delle facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica (Statistica in particolare). L’obiettivo è di estendere il servizio e-lab a tutte le facoltà della Sapienza.
La piattaforma inoltre è stata utilizzata anche per lo svolgimento di esami da parte degli studenti, garantendo i necessari requisiti di “sicurezza” e “validità formale”.
In un futuro prossimo il modello potrebbe essere impiegato anche per l’espletamento dei test d’ingresso ai corsi universitari a numero chiuso anche a livello nazionale.
I vantaggi di e-lab
Numerosi i vantaggi per gli studenti:
• l’utilizzo del proprio dispositivo (tablet o pc) grazie all’adozione del modello BYOD (Bring-Your-Own-Device) che consente di svincolare il servizio dai limiti della disponibilità di postazioni desktop nei laboratori;
• flessibilità di accedere agli ambienti di lavoro anche dall’esterno dell’Ateneo, fuori dall’orario didattico con la possibilità di rieseguire l’esercitazione in qualunque momento nelle stesse condizioni operative;
• garanzia di lavorare su un ambiente di lavoro correttamente configurato e funzionante.
…e per l’università:
• ottimizzazione delle risorse strumentali universitarie (aule e laboratori informatici) riduzione dei costi di infrastruttura informatica e relativa gestione;
• disponibilità di ambienti di lavoro per un numero superiore di studenti;
• flessibilità nell’allocazione di spazi ad uso aula/laboratorio didattico.