In Francia si discute se punire con la reclusione chi pratica l’obsolescenza programmata, ovvero ridurre a priori il ciclo di vita di un prodotto
A volte si ha la sensazione che i nostri elettrodomestici abbiano un ciclo di vita scelto a priori dai produttori. Ciò viene definito obsolescenza programmata ed è una delle ipotesi che viene spesso utilizzata per criticare la società del consumo e i continui ricambi di device da parte di Apple, che rischia una multa miliardaria dall’Ue per il suo regime fiscale in Irlanda . A marzo 2013, il partito dei Verdi tedeschi ha effettuato uno studio sul tema che ha dimostrato che effettivamente come auto, lavatrici e frigoriferi siano fatti per rompersi entro un certo periodo di tempo. In Francia la questione dell’obsolescenza programmata è ora in discussione in parlamento.
L’obsolescenza programma diventa reato?
I deputati Eric Alauzet, Denis Baupin e Cécile Duflot hanno inserito un emendamento nella proposta di legge sulla transazione energetica del ministro dell’Ecologia Ségolène Royal che prevede il carcere fino a due anni e un massimo di 300mila euro a tutti coloro ritenuti colpevoli di aver praticato l’obsolescenza programmata.
Accorciare “intenzionalmente la durata di vita di un prodotto sin dal suo concepimento” viene equiparata a una “truffa al consumatore”. Secondo i fautori dell’emendamento, ridurre artificialmente la durata degli elettrodomestici non solo è un danno enorme dell’ambiente, visto che poi puntualmente finiscono in discarica, ma riduce anche il potere di acquisto delle famiglie. Il documento è stato approvato venerdì scorso dalla commissione speciale per l’energia dell’Assemblée nationale ma difficilmente passerà l’esame della Camera.
Il dibattito sull’obsolescenza programmata rimane quindi ancora molto aperto. Gli economisti la considerano un “falso mito” o una tesi complottista ma sono sempre più quelli che credono che i produttori stiano lucrando in modo illecito tramite questa pratica.