Annunciato solo pochi giorni fa, il nuovo sistema di notifica è attivo e avviserà gli utenti di attività sospette sull’account
Giusto in tempo per l’evento di presentazione dell’iPhone 6. Apple ha inviato qualche ora fa la sua prima notifica di sicurezza per la piattaforma iCloud. Si tratta della possibilità di ottenere un avviso nel caso vengano rilevate azioni sospette rispetto al proprio account. La notifica entra in gioco quando si richiede il cambio di password dell’account oppure quando si tenta di caricare l’archivio iCloud su un altro telefono, attraverso le opzioni di backup e ripristino. Sono tutte operazioni considerate normali e utili da Apple, sia nel caso si sia cambiato telefono che si vogliano trasferire i file da un iPhone ad un iPad; ma anche pericolose nel caso non sia il legittimo proprietario a compierle ma si tratti di un terzo soggetto che è entrato in possesso dei dati di accesso ad iTunes. Come promesso da Tim Cook la settimana scorsa, il nuovo sistema di notifiche di Apple è finalmente attivo e permetterà, con un semplice click anche in mobilità, di interrompere qualsiasi richiesta illegale attivata ad insaputa dell’utente, mettendo in allerta il team di sicurezza della Mela.
Accesso insolito
La prima notifica è stata inviata in Europa. Il fondatore del sito cecoslovacco Letem Svetem Applem ha infatti ricevuto un’email da Apple in cui si avverte della possibilità che un criminale abbia tentato di accedere all’account personale. Nel caso specifico si è trattato dell’accesso a iCloud da un nuovo browser e da una posizione non ancora utilizzata dal vero proprietario. All’interno del messaggio Apple da la possibilità di cambiare subito la password di accesso al servizio, così da evitare il furto di informazioni. Con le nuove procedure, secondo Apple, gli iscritti saranno avvisati più di frequente quando verrà effettuato l’accesso a iCloud da computer o dispositivi non riconosciuti come abituali così da “educare” maggiormente le persone a tenere cura dei propri file sul cloud e delle informazioni di accesso, spesso fin troppo deducibili e hackerabili senza troppi sforzi.