In un’azione dimostrativa, la Società dona più di venti iPhone comprati in Francia a studenti e associazioni per protestare sull’equo compenso
La SIAE ha mantenuto la parola, o quasi. Dopo aver espresso nei giorni scorsi la volontà di vendere direttamente iPhone ad un prezzo inferiore di quello che si trova nei negozi, la Società Italiana degli Autori ed Editori ha dato il via alla propria attività in difesa dei consumatori. Il motivo è la decisione di aumentare l’equo compenso derivato dal decreto Franceschini, che ha causato un immediato adeguamento dei prezzi di molti oggetti tecnologici, in primis quelli di Apple. L’azienda di Cupertino non ha battuto ciglio, aumentando subito il costo di iPhone e iPad, prima che gli utenti potessero avanzare anche una minimo protesta in merito.
La Mela della discordia
E così ci ha pensato la SIAE ad agire di conseguenza, andando in Francia per comprare 22 iPhone, ad un prezzo inferiore di quello italiano, e regalandoli a studenti e associazioni nazionali, tra cui l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Dipartimento Jazz del Conservatorio di Santa Cecilia oltre al Telefono Azzuro e alla Comunità di San Benedetto al porto di Don Gallo. Secondo la SIAE, l’acquisto e il regalo degli iPhone presi in Francia serve a far capire che anche in paesi dove la tariffa per l’equo compenso è maggiore che da noi, i prezzi per gli iPhone sono inferiori. Ma non è tutto. Il direttore generale della SIAE, Blandini, ha inviato alla stessa Apple alcune lettere di diffida con l’accusa che il colosso statunitense abbia indicato, erroneamente, sui nuovi scontrini la dicitura “tassa sul copyright” invece che equo compenso.