PTC Creo, buona anche la terza

Presentazione ufficiale in Italia della release 3.0 del noto software di progettazione 3D. Tra le novità, spicca in particolare la tecnologia Unite, che consente oggi di gestire i dati di qualunque sistema CAD

Incontrando la stampa a Milano a metà luglio, per illustrare i “piatti forti” degli annunci di prodotto durante l’evento PTC Live di metà giugno a Boston, Stefano Rinaldi, direttore generale di PTC Italia, ha colto l’occasione per fare il punto sull’andamento del business nel nostro Paese. Per l’anno fiscale 2014, che va da ottobre 2013 al prossimo settembre, la società si aspettava “una crescita totale nell’ordine dell’8-10%, con una componente di new business del 20-25%, da realizzare soprattutto nelle aree del CAD meccanico, del PLM, la gestione del ciclo di vita del prodotto, e del SLM, cioè gestione del servizio associato al prodotto”, ha ricordato Rinaldi. Ma, trovandosi nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale, PTC Italia può già anticipare risultati superiori alle aspettative, visto che “i risultati fin qui ottenuti ci fanno prevedere un 12-14% di crescita totale, con una proiezione di market share in crescita, dato che anche il PLM è cresciuto molto nel segmento del mid-market, cioè quello tipico italiano che vede molte aziende piccole e medie competere in mercati globali”, ha evidenziato Rinaldi.

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Portando all’attenzione degli intervenuti l’esempio di Caleffi, azienda da circa 300-350 milioni di fatturato, con una forte propensione all’innovazione in termini sia di prodotto sia di processo, e che ha deciso di scegliere le soluzioni di PTC per il PLM pur avendo un CAD standard con un altro fornitore. Uguale scelta anche da parte di Giorgio Armani Operations), che dovendosi dotare di una nuova organizzazione nell’ambito del PLM, ha effettuato un benchmark tra i diversi fornitori e ha scelto PTC come partner di riferimento anche per gli anni a venire. Da notare anche che la crescita del 2014 ha privilegiato anche il canale delle terze parti, portando il loro contributo al 45% circa del fatturato totale di PTC in Italia. Nel nostro Paese, la società ha attualmente circa 3.000 clienti, una cinquantina dei quali viene seguita direttamente da PTC, mentre i rimanenti sono appannaggio dei nove VAR italiani che operano a fianco dell’azienda.

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L’ora di Creo 3.0

Ma non solo: “Grazie a Creo 3.0, potremmo continuare un percorso di crescita in doppia cifra anche in Italia, e le acquisizioni di nuovi clienti fin qui effettuate ci lasciano ben sperare”, ha voluto sottolineare Stefano Rinaldi prima di cedere la parola a Fabrizio Ferro, director technical sales di PTC, che ha illustrato in dettaglio il nuovo nato della famiglia di software. Nei tre anni trascorsi dalla prima apparizione di Creo, nella sua versione 1.0, “il tasso di adozione, rispetto alla base installata di PTC a livello mondiale, è oggi al 60%, e prevediamo che raggiunga il 75% entro la fine di ottobre, grazie a un importante contratto con Toyota”, ha specificato Ferro. Precisando che, se il contributo di Creo al fatturato globale parla di una crescita dell’8% anno su anno, grazie all’aumento di licenze CAD con nuovi clienti o con moduli aggiuntivi, in Italia questo contributo sarà nel 2014 in doppia cifra, grazie anche all’acquisizione di contratti importantissimi come quello di Luxottica, che ha standardizzato la sua base ingegneristica a livello globale con Creo.

La rivoluzione di Unite

Analizzando Creo 3.0 in dettaglio, spicca in particolare la nuova tecnologia Unite, che permette di lavorare meglio in ambiente multi-CAD, dato che soccorre chi deve incorporare nel proprio progetto oggetti che vengono dall’esterno, il che costituisce tradizionalmente una sorta di incubo per vari motivi, non ultime le modifiche che devono essere apportate. Con Creo 3.0, i file SolidWorks, Catia, NX, Autodesk Inventor e SolidEdge vengono importati senza problemi, e quelli SolidWorks, Catia e NX possono anche essere aperti direttamente senza che il file venga tradotto o duplicato. Non solo: si tratta di funzioni già presenti nella licenza base di Creo 3.0. Anche per questo, in PTC si sottolinea che la nuova release del prodotto permette di “risolvere un problema annoso della convivenza dei dialetti CAD, tipico dei nostri clienti e dei clienti dei nostri concorrenti: si stratta di un problema che esiste da vent’anni, ma Creo arriva a risolvere questo problema in maniera definitiva”. Con notevoli vantaggi in termini di consolidamento: “Almeno il 40% dei nostri clienti ha anche altri sistemi CAD, per cui potranno importare i dati in maniera efficiente, in modalità on demand oppure massiva, senza preoccuparsi troppo di come eseguire la transizione perché ci pensa Unite di Creo 3.0”, ha concluso Fabrizio Ferro.

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