L’Open Interconnect Consortium è un consorzio creato dai big dell’hitech per trovare uno standard di comunicazione comune per l’Internet of Things
Gartner ritiene che l’Internet of Things, l’ecosistema di dispositivi SMART connessi alla Rete, sarà uno dei mercati che crescerà di più nel prossimo futuro e rivitalizzerà il mercato dell’elettronica. Cisco ha stimato che oggi i device connessi nel mondo sono quasi 10 miliardi ma il loro numero è destinato a salire a 26 miliardi entro il 2020. La difficoltà legata a questa tecnologia sta nell’interoperabilità fra prodotti di diverse aziende, che utilizzano protocolli di comunicazioni diversi tra loro. La risposta a questa problematica arriverà dall’Open Interconnect Consortium (OIC).
Open Interconnect Consortium: la lingua comune dell’Internet of Things
Diversi big dell’hitech tra cui Dell, Intel e Samsung, che ha subito in Brasile un furto da quasi 27 milioni di euro, hanno fondato l’Open Interconnect Consortium, un consorzio per la realizzazione di un codice open source che permetta ai prodotti delle aziende interessate di comunicare tra loro tramite uno standard comune. L’associazione si occuperà in particolare “dei requisiti specifici per le soluzioni SMART di casa e ufficio”.
La fondazione dell’Open Interconnect Consortium arriva dopo quella della All Seen Alliance, un consorzio a cui partecipano grandi aziende come Microsoft, Panasonic ed LG per superare il limite di interoperabilità fra dispositivi connessi.