Vedere sul proprio televisore i contenuti del nuovo servizio on demand di Mediaset è possibile grazie a una piattaforma che Accenture ha messo a punto nel suo centro di “accelerazione digitale” di Roma
Da oggi l’offerta video on demand Mediaset Infinity è disponibile anche attraverso il dispositivo Google ChromeCast, ufficialmente arrivato in Italia a metà maggio. Quella presentata ieri da Accenture, il partner tecnologico per tutta l’offerta Infinity, è la prima applicazione di questo tipo ed estende ulteriormente un’offerta che Chiara Tosato, capo progetto di Infinity, definisce «già disponibile attraverso oltre 200 dispositivi. In settimana annunceremo anche la compatibilità con tablet Windows 8, che si aggiungeranno a Google ChromeCast presto a Xbox e tutto il mondo dei televisori connessi e degli home theater Blue Ray di Sony». Oggi il catalogo Infinity, spiega Tosato, è disponibile, dopo un breve periodo di prova gratuita, in due formule mensili illimitate da 6,99 euro per la visione su dispositivi portatili e da 9,99 per tutti i dispositivi, televisori compresi. Una funzione di cache permette anche di scaricare sul device il contenuto prescelto e visualizzarlo per sette giorni.
Digital Acceleration Center
In chiave di made in Italy, la notizia è che l’offerta VoD di Mediaset, pur portando il marchio autorevole di una multinazionale della system integration, si basa su una soluzione che Accenture ha messo a punto e commercializza in tutto il mondo dal suo Digital Acceleration Center di Roma, un centro in cui operano circa trecento risorse, tutte molto giovani. E che dimostra di essere anche molto bravo nel fare scouting tecnologico. All’evento organizzato a Milano per la presentazione del nuovo servizio, non si è parlato solo di Mediaset Infinity su ChromeCast – una espansione che proprio grazie alla capacità di giocare d’anticipo sull’evoluzione dei terminali e del software, ha richiesto appena un mese di implementazione, secondo Angelo Morelli, responsabile mondiale di Accenture per il Digital Video.
[blockquote style=”4″]«La piattaforma Accenture Video Solution, alla base di questo annuncio – ha detto Morelli – è già stata venduta a una dozzina di telco e broadcaster nel mondo».[/blockquote]
Nella sede Accenture di via Quadrio, le diverse aree demo mostravano per esempio la piattaforma per la diffusione del calcio live che British Telecom offre, grazie ad Accenture Avs, in Gran Bretagna e un analogo servizio over-the-top, cioè basato su tradizionale connettività Internet, dall’operatore olandese Kpn, verso quasi due milioni di apparecchi tv, un quarto della base installata in Olanda.
Accenture e il wearable computing
Un altro concept riguardava una interfaccia video on demand per il wearable computer di Google, gli ormai mitici Glass, che pur essendo ancora in fase prototipale aprirà sicuramente la strada a tante altre forme di fruizione che Accenture, con il centro di Roma e l’intera nuova divisione Digital (23 mila esperti in tutto il mondo focalizzati sui progetti di trasformazione digitale delle aziende) vuole presidiare. «Stiamo già testando nuove categorie di intelligent objects che entreranno sicuramente a far parte di prodotti “connessi” che ancora non ci immaginiamo. Tutti gli sportelli e le superfici della casa, potenzialmente, possono diventare in futuro uno schermo interattivo – dichiara Marco Vernocchi, il manager italiano che in Accenture ha la responsabilità mondiale per le Digital communications & media technologies.
Secondo Giovanni Gagliardi, il CTO del Digital Acceleration Center, la piattaforma Avs consente ad Accenture di agire da orchestratore di servizi come Infinity.
[blockquote style=”4″]«Mediaset seleziona i contenuti e li mette a disposizione del nostro team. Noi li gestiamo dal nostro centro controllo, anche dal punto di vista della commercializzazione degli abbonamenti e dell’help desk agli utenti finali, e li distribuiamo attraverso i consueti canali di content delivery network, offrendo anche servizi di monitoraggio».[/blockquote]
Con ChromeCast, l’applicazione Inifinity per tablet o smartphone rende in pratica obsoleto il telecomando del televisore. I contenuti video possono essere selezionati sullo schermo del dispositivo di gestione e lo stream viene dirottato verso la tv che integra la chiavetta di Google.