Ci pensa Larry Page, il numero uno di Google, a dispensare un prezioso consiglio per vivere felici: lavorare senza sosta rovina l’esistenza, per migliorare la qualità della propria vita bisogna essere vicini alla famiglia ed avere la possibilità di coltivare i propri interessi
Con questa presa di posizione Larry Page strizza l’occhio a coloro che chiedono una riduzione dell’orario di lavoro settimanale di quaranta ore.
«Se si pensa alle cose di cui si ha bisogno per essere felici, gli antropologi hanno identificato casa, sicurezza e opportunità per i figli. Non è difficile per noi provvedere a queste cose», spiega Page. Inoltre, secondo il leader di Google, sarebbe un’interpretazione erronea della realtà a spingerci verso lo stakanovismo, in particolare «l’idea che tutti debbano lavorare freneticamente per soddisfare le esigenze delle persone è semplicemente non vera». Page, che si era già espresso in precedenza in modo critico nei confronti di Facebook, si è inoltre lasciato andare ad una serie di affermazioni forti sul conto di Apple, riguardo alla gestione del business. Page dichiara quindi di essere “giunto alla conclusione che se hai un’azienda così grande, è da stupidi ritenere di potersi occupare solo di 5 cose: questo modo di fare non è positivo per i dipendenti che, in pratica, si ritrovano a migliaia a dover fare la stessa identica cosa.”
La filosofia del part-time
Ma Larry Page non è una voce isolata, tra i colossi della Silicon Valley. Anche il magnate inglese Richard Branson abbracciava la stessa teoria, sostenendo per lungo tempo l’utilità del lavoro part-time, che apporterebbe vantaggi alla società, dando benefici anche ai lavoratori.
Non è un caso quindi se Page cita la filosofia di Branson, sottolineando come «ha cercato di convincere i datori di lavoro ad assumere due persone a tempo parziale invece di una a tempo pieno, in modo da aiutare i giovani ad avere un’occupazione».
Il leader di Google si dichiara convinto che se ponesse i suoi dipendenti di fronte alla scelta tra una settimana di vacanze extra oppure una settimana lavorativa di quattro giorni, il 100 per cento preferirebbe il part-time.
Una teoria difficilmente attuabile
La maggior parte delle persone ama lavorare, ma desidera anche avere più tempo per la famiglia e per coltivare i propri interessi. La soluzione? Secondo Page potrebbe essere quella di trovare un modo coordinato per ridurre la settimana lavorativa.
Ovviamente le critiche non sono tardate ad arrivare, dato che a sostenere questa tesi è una persona come Page, che vale circa 32,7 miliardi di dollari. E in effetti la teoria sostenuta dal numero uno di Google risulta un po’ confusa soprattutto sull’aspetto che riguarda i compensi, in quanto non si accenna mai alle conseguenze economiche per i dipendenti.
Sembra evidente però che un piano del genere potrebbe funzionare solo mantenendo uno stipendio uguale o superiore ai lavoratori, anche dopo la riduzione dell’orario. Un’ipotesi piuttosto utopistica, soprattutto pensando all’attuale dibattito in corso negli Stati Uniti per l’aumento del salario orario minimo.