Scalabilità, flessibilità e notevoli risparmi nei costi: la decisione di portare nel cloud il sito Lamborghini.com si rivela vincente per il noto marchio delle auto sportive di lusso Made in Italy
Ci ha regalato capolavori assoluti come la Miura, simbolo indiscusso della stagione felicissima delle Gran Turismo italiane degli Sessanta e oltre. Ma Lamborghini, che ha da poco compiuto i suoi primi 50 anni di storia, dalla sede di Sant’Agata Bolognese, nel cuore della Motor Valley emiliana, continua a stupire e a far sognare gli appassionati di tutto il mondo con automobili che portano nomi come Huracán o Aventador.
Nuovo sito web
Proprio in occasione del lancio di quest’ultima vettura, nel 2011, fu presa la decisione di rilanciare la presenza online della casa automobilistica, in considerazione del fatto che i siti esistenti non rispecchiavano appieno l’immagine di azienda operante nel campo delle auto sportive di lusso. Roberto Ciacci, digital marketing manager di Lamborghini, ricorda: «Effettuammo un’analisi per capire quali fossero le reali necessità in termini di tecnologie per realizzare un sito brand completamente nuovo, e risultò che gli stretti vincoli in termini di tempo sconsigliavano un approccio di data center tradizionale, anche se già disponevamo di due server dedicati ospitati presso un importante provider milanese». L’idea era quella di concentrare le risorse sul sito www.lamborghini.com, facendo ordine nella «piccola galassia di micro-siti che si era stratificata nel tempo, come risultato di una serie di campagne marketing tradizionali», spiega Ciacci. C’era un altro elemento di cui bisognava tenere conto, nella riprogettazione della presenza web di Lamborghini: il fatto che «l’IT aziendale era prevalentemente concentrato sui sistemi critici riguardanti la produzione di automobili, che è notoriamente il core business di Lamborghini, dedicando risorse molto più limitate alle infrastrutture relative al web», sottolinea Ciacci.
La scelta dei servizi cloud
E dato che la scelta del fornitore per i nuovi servizi web doveva quindi tenere conto di questi elementi, risultava evidente che la scelta di un servizio fornito in modalità cloud era praticamente obbligata, in quanto l’opzione di utilizzare un data center on-premises era costosa e quella di ricorrere a un fornitore locale di hosting non avrebbe dato sufficienti garanzie di scalabilità e di distribuzione globale. Dopo aver esaminato le offerte del fornitore “incumbent” e di altri operatori cloud, la scelta è caduta su Amazon Web Services, «quasi una scelta coraggiosa, visto che, nel 2011, nessuno dei brand automotive del nostro segmento aveva ancora valutato servizi di tipo cloud mentre era già diventata una scelta popolare nel mondo delle startup e delle PMI», fa notare Ciacci. In effetti, già nel 2006 Amazon Web Services aveva iniziato a offrire ai clienti sviluppatori l’accesso ai servizi di infrastruttura in-the-cloud, basati sulla piattaforma di tecnologia back-end di Amazon.
Vantaggi rilevanti
La scelta si è rivelata molto azzeccata, visti i notevoli vantaggi riscontrati. «Innanzitutto, con Amazon Web Services abbiamo potuto gestire le fasi di setup della nuova piattaforma web in un paio di giorni, e il sito stesso è andato online in poco più di un mese, da fine luglio, quando abbiamo avuto l’OK finale, ai primi di settembre quando c’è stato il Go Live», spiega Ciacci. Inoltre, concentrando e razionalizzando tutta la strategia editoriale sul sito Lamborghini.com, «abbiamo potuto notare fin dai primi momenti la validità del rilancio effettuato con incrementi di traffico nell’ordine delle tre cifre dopo soli sei mesi, con picchi fino al 500% in occasione di eventi di lancio», prosegue Ciacci. Non solo: la scelta di utilizzare la modalità di infrastruttura web come servizio, in puro stile IaaS, consente la massima flessibilità: Lamborghini può disporre di un ecosistema di macchine virtuali, «che, oltre a costarci moltissimo se le dovessimo amministrare e gestire in casa, distoglierebbero il reparto IT da quello che è la loro missione di occuparsi dei sistemi core», puntualizza Ciacci.
Notevoli risparmi
Inoltre, avendo scelto la funzionalità “auto scaling” offerta da Amazon Web Services, Lamborghini può ora gestire in maniera automatica tutti i picchi di traffico, anche quelli che si originano in occasione del lancio di nuovi modelli oppure nel periodo dei Saloni dell’Automobile. «Con un’infrastruttura tradizionale non avremmo potuto dimensionare correttamente le nostre esigenze, anche per creare mini-siti specializzati come quelli per il lancio di nuove auto oppure il car configurator, o come l’applicazione di gaming online Drive My Huracán che sta avendo molto successo, o la piattaforma web per i nostri dealer in tutto il mondo», spiega Ciacci. E se si tratta di quantificare i vantaggi in termini di risparmio nei costi, basta un semplice calcolo: «oggi i visitatori unici sono superiori di 4 o 5 volte rispetto a tre anni fa, mentre i costi sono pari a circa una volta e mezzo rispetto a prima. Ma soprattutto, abbiamo molti più servizi, con un time to market tendente allo zero e nessun costo fisso per la gestione dell’infrastruttura», fa notare Ciacci.
Uno sguardo al futuro
Per quanto infine riguarda gli sviluppi futuri, il percorso è già delineato: «a distanza di tre anni dalla nostra scelta di utilizzare i servizi in cloud di Amazon Web Services siamo soddisfattissimi, ma guardiamo avanti nell’ottica di servire sempre meglio il brand Lamborghini su scala mondiale. Essere nel polo del lusso ci espone ad aumenti del traffico proveniente soprattutto dai Paesi Emergenti, una situazione che non potremmo fronteggiare in maniera ottimale se avessimo un’infrastruttura concentrata in unico hub in Italia, mentre Amazon Web Services, che da dicembre scorso ha aperto anche una presenza in Cina, mercato per noi importantissimo, ci consente di guardare ai nuovi sviluppi con serenità», conclude Roberto Ciacci.